Sue Rainsford, “Giorni di sangue” (Alle forge di Vulcain)

Sue Rainsford, “Giorni di sangue” (Alle forge di Vulcain)
Sue Rainsford, “Giorni di sangue” (Alle forge di Vulcain)
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Il suo nome è rosso. Il rosso è il colore che domina il nuovo romanzo di Sue Rainsford, Giorni di sangue. Scarlatto, cremisi, ruggine… tutte le sfumature di questo tono caldo raggiungono questa desolata comunità balneare. Tutto diventa rosso. Per prevenire questo bagliore universale, dobbiamo pregare questa forza occulta e superiore chiamata Tempesta. È perché ci aspettiamo la fine del mondo, l’apocalisse si avvicina. Anticipiamo la scadenza pronunciando incantesimi: “In ginocchio, occhi al cielo / Preghiamo il cielo / Vieni, Tempesta!” / Quindi rifiutiamo il rosso. » Tutti si sentono in colpa senza sapere esattamente cosa. Esistere è essere colpevoli, la colpa scorre nelle vene, quindi ci sacrifichiamo, ci mortifichiamo, ci mutiliamo… E alla fine sono fuggiti tutti, tranne i gemelli Adam e Anna. La madre li ha abbandonati, lasciando dietro di sé solo una traccia di sangue sul pavimento della sua stanza, residuo indelebile di una preda da lei cacciata… Il fratello e la sorella sono cresciuti. Sono giovani adulti e sottomessi all’autorità tossica di Koan, ex leader della comunità, fanno a turno la guardia, Anna di notte, Adam di giorno, mentre implora Storm. Un giorno ritorna Matteo, un anziano della comunità…

In Giù per terra, il suo primo romanzo, Sue Rainsford presentava un guaritore e sua figlia che curavano le persone nel villaggio vicino. Questi taumaturghi che si rivelarono non umani seppellirono gli organi malati in modo che potessero essere ripristinati nella terra. La ragazza stava per stringere una storia d’amore con uno degli abitanti del villaggio… Tra un racconto fantastico e un romanzo gotico, il romanziere e critico d’arte irlandese riuscì a infondere in modo molto singolare un’atmosfera di sordo terrore. Qui l’effetto è amplificato, la narrativa è polifonica, addirittura sinfonica Crepuscolo degli dei -, il che ne esaspera la stranezza. Le opinioni dei gemelli e degli altri protagonisti − il vecchio Koan, Tabatha,” L’amico intermittente della mamma” e compagno di Matteo… − rimanere invischiati senza necessariamente riuscire a districare chiaramente il groviglio della cronologia. Il lettore, affascinato dallo stile unico di Rainsford, brulicante di immaginazione surrealista e pulsante di un ritmo incantatore, si lascia trasportare da quest’onda luminosa che sommerge la vita quotidiana di millenaristi in allerta. Popolando la sua storia di meduse, nyctalope e visioni allucinatorie, Sue Rainsford è la regina del dipinto degli incubi: […] Un attimo di panico ci ha colto appena svegli. Un uccello colpisce una finestra, le tende prendono fuoco: un’emozione mille volte più intensa. Uno stato di allarme che fa male. Il corpo si tende, dove una volta era rilassato, la pelle diventa callosa, dove un tempo era morbida. In ogni momento di veglia, un livido, come camminare sul filo spinato. » E si avverte chiaramente, senza che ciò sia esplicito, che l’autrice, attraverso la forza della sua scrittura, ritorna su temi già trattati metaforicamente nella prima narrativa: pulsione di vita, pulsione di morte, attrazione morbosa dell’organico, ambiguità del desiderio.

Sue Rainsford
Giorni di sangue
Alle fucine di Vulcano
Tiratura: 2.500 copie.
Prezzo: 21€; 368 pagg.
ISBN: 9782373057713

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