questi collezionisti raccontano la storia del cognac al momento della pubblicità

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Dchiariamo ogni malinteso. Sì, l’abuso di alcol è pericoloso per la salute. No, questo bellissimo libro non rientra nelle forche caudine della legge Evin. “Cognac e pubblicità, icone e leggende” promuove una sola ebbrezza: quella della conoscenza.

Le sue 255 illustrazioni inebriano il lettore con colori scintillanti. Le sue 196 pagine raccontano l’epoca d’oro della pubblicità, dalla fine del XIX secoloe secolo fino agli anni ’50, quando i mercanti della Charente si rivolgevano ai cartellonisti più talentuosi.


“Cognac e pubblicità, icone e leggende” viene venduto a 30 euro. Può essere ordinato a [email protected].

Il know-how dei terroir dell’Aquitania (Safateraq)

Sette anni di lavoro

“Immagini bellissime, tantissime immagini. Documenti inediti, grandi storie e tanti aneddoti. Attenzione, argomento serio ma tono leggero. Qui tutto è giusto», riassumono gli autori, Jean-Louis Monget e Jean-Michel Saizeau, due collezionisti esperti. Il primo presiede la Società di Archeologia e Storia della Charente-Maritime; il secondo ha già pubblicato “Poitou-Charentes, una regione esposta” (Éditions Privat, 2007). “Cognac e pubblicità” è il loro primo lavoro congiunto. La sua progettazione ha richiesto sette anni di lavoro.


Il vecchio cognac Carin & Cie? Un invito al viaggio. Manifesto realizzato intorno al 1900 dal pittore italiano Francisco Nicolas Tamagno.

Museo del know-how del cognac

Nel 1929, il mercante Joseph Gautier scelse come emblema l'ibis, simbolo di intelligenza e saggezza nella mitologia egiziana.


Nel 1929, il mercante Joseph Gautier scelse come emblema l’ibis, simbolo di intelligenza e saggezza nella mitologia egiziana.

Museo del know-how del cognac

C’è voluto del tempo per raccogliere così tanto materiale iconografico. I due studiosi di Saintongeais scavarono nei loro tesori, bussarono alla porta del Museo del Saper fare del Cognac a Cognac e sollecitarono numerosi collezionisti, soprattutto a Vienna (Austria) e New York. Risultato? Un raccolto straordinario che necessitava di essere organizzato in modo semplice.

“Non volevamo né un catalogo ragionato né un pensum universitario, ma un lavoro piacevole, di facile lettura, soprattutto per chi non sa nulla di cognac”, sottolineano gli autori, consapevoli che esistono già innumerevoli ottimi libri sulla storia dell’oro ambrato dal Charente.

Fauni e bestie feroci

Il canguro? Ritrovato dal mercante Gaston Prunier in viaggio d'affari a Melbourne negli anni '20. L'animale è stilizzato dal famoso pittore della Charente Géo Maresté.


Il canguro? Ritrovato dal mercante Gaston Prunier in viaggio d’affari a Melbourne negli anni ’20. L’animale è stilizzato dal famoso pittore della Charente Géo Maresté.

Museo del know-how del cognac

“Il cartellonista aveva solo un decimo di secondo per catturare l’attenzione del passante”

Questo elegante uccello del paradiso, adagiato su una botte, evoca la preziosità della bevanda. Il disegno, realizzato nel 1906, è firmato Cappiello.


Questo elegante uccello del paradiso, adagiato su una botte, evoca la preziosità della bevanda. Il disegno, realizzato nel 1906, è firmato Cappiello.

Museo del know-how del cognac

Si completa così “Le 100 immagini più belle del cognac”, di Laurence Chesneau-Dupin e Anne-Lise Quesnel (Éditions Dabecom, 2007), fuori catalogo e di difficile reperibilità. Meno accademico, gioca con leggende ed epopee commerciali; sfilate di uccelli, faune e animali selvatici; evoca le sagome di Francesco IÈLuigi XIII, Napoleone. I testi sono talvolta comici, come le figure allegoriche delle pubblicità.

“Il cartellonista aveva solo un decimo di secondo per catturare l’attenzione del passante”, osserva Jean-Michel Saizeau, affascinato dal talento di Alphonse Mucha (1860-1939) e dal genio di Leonetto Cappiello (1875-1942).

  • Grappoli, un sorriso e lo stile inimitabile dell'illustratore Leonetto Cappiello. Questo poster dei cognac Gautier a Aigre è stato stampato da Vercasson a Parigi.


    Grappoli, un sorriso e lo stile inimitabile dell’illustratore Leonetto Cappiello. Questo poster dei cognac Gautier a Aigre è stato stampato da Vercasson a Parigi.

    Collezione J.-M. Saizeau

  • Cognac Monnet. Manifesto firmato Cappiello, stampato nel 1927 da Devambez a Parigi. Qui il sole esalta la trasformazione dell'uva in acquavite.


    Cognac Monnet. Manifesto firmato Cappiello, stampato nel 1927 da Devambez a Parigi. Qui il sole esalta la trasformazione dell’uva in acquavite.

    Collezione J.-M. Saizeau

  • Niente di più solenne, di più teatrale di un araldo per proclamare le virtù di un marchio. Manifesto di Leonetto Cappiello, 1919.


    Niente di più solenne, di più teatrale di un araldo per proclamare le virtù di un marchio. Manifesto di Leonetto Cappiello, 1919.

    Museo del know-how del cognac

Diciannove manifesti firmati dal maestro Cappiello sono riuniti in “Cognac e pubblicità”. Il nipote dell’artista, interrogato, svela alcuni segreti. Ne dirà di più, venerdì 25 ottobre 2024, alle 17, nel corso di un discorso organizzato al convento dei Récollets a Cognac, in occasione del secondo divieto di distillazione. È proprio al termine del convegno che il libro verrà presentato ufficialmente e venduto a 30 euro. È pubblicato dall’associazione Savoir-faire des terroirs d’Aquitaine (Safateraq). Può essere ordinato via e-mail all’indirizzo [email protected].

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