Dchiariamo ogni malinteso. Sì, l’abuso di alcol è pericoloso per la salute. No, questo bellissimo libro non rientra nelle forche caudine della legge Evin. “Cognac e pubblicità, icone e leggende” promuove una sola ebbrezza: quella della conoscenza.
Le sue 255 illustrazioni inebriano il lettore con colori scintillanti. Le sue 196 pagine raccontano l’epoca d’oro della pubblicità, dalla fine del XIX secoloe secolo fino agli anni ’50, quando i mercanti della Charente si rivolgevano ai cartellonisti più talentuosi.
Sette anni di lavoro
“Immagini bellissime, tantissime immagini. Documenti inediti, grandi storie e tanti aneddoti. Attenzione, argomento serio ma tono leggero. Qui tutto è giusto», riassumono gli autori, Jean-Louis Monget e Jean-Michel Saizeau, due collezionisti esperti. Il primo presiede la Società di Archeologia e Storia della Charente-Maritime; il secondo ha già pubblicato “Poitou-Charentes, una regione esposta” (Éditions Privat, 2007). “Cognac e pubblicità” è il loro primo lavoro congiunto. La sua progettazione ha richiesto sette anni di lavoro.
C’è voluto del tempo per raccogliere così tanto materiale iconografico. I due studiosi di Saintongeais scavarono nei loro tesori, bussarono alla porta del Museo del Saper fare del Cognac a Cognac e sollecitarono numerosi collezionisti, soprattutto a Vienna (Austria) e New York. Risultato? Un raccolto straordinario che necessitava di essere organizzato in modo semplice.
“Non volevamo né un catalogo ragionato né un pensum universitario, ma un lavoro piacevole, di facile lettura, soprattutto per chi non sa nulla di cognac”, sottolineano gli autori, consapevoli che esistono già innumerevoli ottimi libri sulla storia dell’oro ambrato dal Charente.
Fauni e bestie feroci
“Il cartellonista aveva solo un decimo di secondo per catturare l’attenzione del passante”
Si completa così “Le 100 immagini più belle del cognac”, di Laurence Chesneau-Dupin e Anne-Lise Quesnel (Éditions Dabecom, 2007), fuori catalogo e di difficile reperibilità. Meno accademico, gioca con leggende ed epopee commerciali; sfilate di uccelli, faune e animali selvatici; evoca le sagome di Francesco IÈLuigi XIII, Napoleone. I testi sono talvolta comici, come le figure allegoriche delle pubblicità.
“Il cartellonista aveva solo un decimo di secondo per catturare l’attenzione del passante”, osserva Jean-Michel Saizeau, affascinato dal talento di Alphonse Mucha (1860-1939) e dal genio di Leonetto Cappiello (1875-1942).
Diciannove manifesti firmati dal maestro Cappiello sono riuniti in “Cognac e pubblicità”. Il nipote dell’artista, interrogato, svela alcuni segreti. Ne dirà di più, venerdì 25 ottobre 2024, alle 17, nel corso di un discorso organizzato al convento dei Récollets a Cognac, in occasione del secondo divieto di distillazione. È proprio al termine del convegno che il libro verrà presentato ufficialmente e venduto a 30 euro. È pubblicato dall’associazione Savoir-faire des terroirs d’Aquitaine (Safateraq). Può essere ordinato via e-mail all’indirizzo [email protected].