Questa è probabilmente la penna più affilata del dipartimento. René Frégni, scrittore marsigliese ma residente a Manosque, rimane uno degli autori contemporanei più famosi delle Alpi dell’Alta Provenza. Oggi offre il suo nuovissimo lavoro Deserto.
Un libro che si distingue, poiché viene utilizzato il formato dell’intervista. Nel corso di queste interviste, il vincitore del premio Eugène-Dabit svela il suo giardino segreto, dall’infanzia ad oggi. L’autore ha parlato in esclusiva con La Provence.
René Frégni, perché questo desiderio di ripercorrere la tua vita attraverso interviste?
Un giorno il giornalista universitario Fabrice Lardreau mi contattò. Mi ha spiegato che ha creato una raccolta che comprende 10 scrittori che gli piacciono. L’idea era quella di rispondere a domande sulla nostra vita. Ho accettato. Siamo davvero in una storia autobiografica in cui racconto in particolare come ho abbandonato la scuola o l’esercito.
Da qui il titolo del libro “Deserting”…
In effetti, ho abbandonato quasi tutto nella mia vita. Sono nato disertore. E questo libro sono tutte le diserzioni di questa vita. Inizialmente però avevo proposto il titolo Fugitive. Ma questo alla fine non è stato accettato.
Come è nata la collaborazione con Fabrice Lardreau?
Ha affittato una casa a Forcalquier, non molto lontano da casa mia. È venuto per una settimana e ogni giorno è venuto a trovarmi. Stavamo camminando lungo la riva. Abbiamo camminato, abbiamo parlato. E ha registrato tutto questo.
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