“Certi romanzi di rientro a scuola beneficiano di un’aura che non meritano”

“Certi romanzi di rientro a scuola beneficiano di un’aura che non meritano”
“Certi romanzi di rientro a scuola beneficiano di un’aura che non meritano”
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CRONACA – Senza dimenticare che la maggior parte di loro finirà rottamata, come un’auto ammaccata, il diesel del francese medio. Saranno esistiti, per la durata di un miraggio, e siederanno nelle biblioteche dei loro autori.

È la stagione dei premi letterari. Ogni autore vuole il suo, è normale, ce ne sono tanti. Nel corso dell’anno ne vengono premiati circa duemila, tra tutte le istituzioni. Non tutti sono uguali. I signori del luogo, coloro dietro ai quali tutti corrono, sono gli allori dell’autunno. Ti nobilitano, guadagnano i romanzi che coronano, oltre ad un grazioso cerchietto, comodi saldi. Anche se Mélissa Da Costa, senza alcuna distinzione, sarà sempre in testa. Il pubblico apprezza essere guidato. Nonostante tutto quello che sente sui giurati – i loro legami con gli editori, le loro amicizie colpevoli, il loro snobismo parigino, la loro tendenza all’alcolismo – continua a fidarsi di loro. È come con i politici: sappiamo che ci ingannano, ma ci ostiniamo a seguirli.

Agli esseri umani non piace essere isolati; è così che stanno le cose. Basta guardare il suo comportamento sulla spiaggia. Su chilometri di sabbia, verrà sempre a posare l’asciugamano…

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