“Terrasses” di Laurent Gaudé: L’inferno della notte del 13

“Terrasses” di Laurent Gaudé: L’inferno della notte del 13
“Terrasses” di Laurent Gaudé: L’inferno della notte del 13
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La copertina posteriore di Terrazze di Laurent Gaudé spiega subito il progetto che sta dietro questo piccolo libro, denso di tante emozioni: “Venerdì 13 novembre 2015. Dolcezza autunnale: questa sera potrebbe avere un sapore di festa. Sogniamo come sarà questa notte a venire. Due amanti godono dell’impazienza di incontrarsi di nuovo; i gemelli si chiedevano dove festeggiare il loro compleanno; un’infermiera si ripromette il meritato riposo. Un marito è seccato di dover badare da solo al “piccolo”: la moglie se ne va per ascoltare la musica. Ovunque a Parigi la gente chiacchiera, brinda, ride, balla. E da parte delle forze di emergenza e delle forze dell’ordine non c’è nulla che possa mettere in guardia dall’orrore imminente. “

L’autore di Sole degli Scorta (Premio Goncourt 2004) ha scelto di ritornare all’orrore di quella notte in un racconto romanzato e polifonico in cui incontriamo, durante tutto il dramma, persone comuni, amanti, genitori, giovani che si godono una serata di dolcezza prima dell’inverno, tutti colpiti dai terroristi.

Laurent Gaudé non dimentica i semplici testimoni della carneficina che non dimenticherà mai, poi la polizia, la gente del Raid, poi ancora l’orrore scoperto al Bataclan, i cadaveri ammucchiati dei morti e dei feriti, le ambulanze nella notte , ospedali sovraccarichi. Egli arriva fino a evocare tutti coloro che, a distanza di tempo, conservano ancora le tracce di una vita devastata quel 13 novembre.

Il titolo completo è “Terrazze o Il nostro lungo bacio così a lungo ritardato”, per sottolineare l’umanità di questi eroi anonimi, di tutti i desideri abortiti nella morte di chi, quella sera, sognava semplicemente di stare insieme. In un lungo bacio.

gabbiano

Apprezzo le condizioni di tutti in pochi secondi. Poi passo ad un altro corpo.

Laurent Gaudé ha corso un rischio con questa storia, scegliendo di avere la libertà del romanziere e di lasciare la forza incomparabile delle testimonianze dirette, e dopo che c’erano già state così tante storie commoventi da parte delle vittime o di coloro che le circondavano. Dopo anche il commovente racconto che Emmanuel Carrère ha dato del processo agli assassini e le storie delle vittime accorse a testimoniare.

Paura e pietà: la storia toccante e avvincente del processo per gli attentati del 13 novembre

Il dio Caso

Ha letto e ascoltato tutto sugli appelli disperati lanciati quella sera. Attraverso questo romanzo ha voluto innanzitutto dare un contributo alla memoria collettiva per non dimenticare quanto accaduto. La libertà del romanzo gli permette anche di lavorare per strati concentrici più ampi delle testimonianze già ascoltate. Ad esempio, sottolinea spesso il ruolo del caso. Questi camminatori che si affacciavano sulle terrazze e che sono stati risparmiati solo da questa occasione, crudele per gli altri. “Perché loro e perché non io?” Con la gioia di essere illesi e la sofferenza di aver visto, impotenti, la morte degli altri.

L’evocazione del caso ricorre costantemente nel suo racconto: come fare a “smistare” le vittime del Bataclan il più velocemente possibile per cercare di salvarne qualcuna? E gli altri no? “Guarda il dio malvagio che governava sulle nostre strade, sulle nostre vite. Chance con un sorriso beffardo. Chi morirà e chi no? Ti ricordi ? Per ore è stata la sua legge implacabile e capricciosa. Ci ha stancato incrociarlo. Abbiamo sentito nel profondo di noi la fragilità di ogni cosa. “

Laurent Gaudé invoca una poesia che parli a tutti

In capitoli annunciati come i ritornelli successivi di un oratorio, con frasi brevi, sobrie, senza pathos, Laurent Gaudé ritorna alle parole e ai gesti scambiati, prima, poi nello stupore della ferocia. Poi, nella mente dei feriti del Bataclan, gli ostaggi sono stati trattenuti per un po’. Poi con il coraggio dei primi poliziotti entrati nell’inferno, i medici e gli infermieri sono stati travolti. E la folla immensa di coloro che adesso avranno paura e “avrà il riflesso di guardare dove sono le uscite di emergenza in un teatro. “

Il testo di Laurent Gaudé andrà in scena al Théâtre de la Colline di Parigi, a cura del canadese Denis Marleau, dal 15 maggio al 9 giugno.

Terrazze o Il nostro bacio a lungo ritardato | Storia | Laurent Gaudé | Atti Sud, 135 pp. € 14,50, digitale € 11

ESTRATTO

“Siamo stati fortunati o dannati? Torniamo alle nostre vite dopo aver attraversato tutto questo. Noi che non siamo rimasti feriti. Quando a una festa apprendi che eri lì, la tua prospettiva cambia. C’è chi ne è entusiasta, chi lo trova incredibile, chi vuole che lo raccontiamo… C’è chi ci guarda con pietà. “

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