A Strasburgo la Biblioteca nazionale sta dando la caccia a libri contaminati dall’arsenico

A Strasburgo la Biblioteca nazionale sta dando la caccia a libri contaminati dall’arsenico
A Strasburgo la Biblioteca nazionale sta dando la caccia a libri contaminati dall’arsenico
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Nelle ultime settimane migliaia di libri sono stati rimossi dalle biblioteche tedesche, sospettati di essere contaminati dall’arsenico. In questione: un pigmento verde utilizzato nell’Ottocento per colorare la pelle. E la Germania non è l’unica interessata. Nella vicina Alsazia anche la Biblioteca nazionale e universitaria di Strasburgo sta effettuando controlli.

Libri contaminati dall’arsenico… Sembra quasi il riassunto del romanzo di Umberto Eco, Nel nome della Rosa, ma la storia è molto reale. Nelle ultime settimane migliaia di libri sono stati rimossi dalle biblioteche tedesche, sospettati di essere contaminati dall’arsenico. In questione: un pigmento verde, utilizzato nell’Ottocento per colorare la pelle. E la Germania non è l’unica interessata. Nella vicina Alsazia anche la Biblioteca nazionale e universitaria di Strasburgo sta effettuando controlli.

Lavoro delle formiche

È nelle stanze segrete che sono conservati i vecchi libri della BNU di Strasburgo. Tra questi, opere ottocentesche potenzialmente contaminate. «Dal 1840, era molto di moda avere libri verdi e per produrre questo verde utilizzavamo l’arsenico, quindi un prodotto pericoloso solo quando lo respiriamo», spiega Jérôme Schweitzer, curatore della biblioteca.

L’arsenico può causare disagio, vomito e persino il cancro. Così Jérôme Schweitzer e i suoi colleghi cercano di togliere dagli scaffali tutti i libri con la copertina verde smeraldo. Solo che… “È possibile che abbiamo conservato la copertina originale con l’arsenico, ma che l’abbiamo rilegata con una rilegatura di conservazione. E quindi dovremmo aprire i libri per vedere se la copertina c’è oppure no”, confida il curatore. Un lavoro che richiederà mesi perché la BNU possiede centinaia di migliaia di opere risalenti al secolo in questione.

“Se mettessimo tutti i libri che abbiamo uno accanto all’altro, copriremmo 70 chilometri di scaffali. Da qui la difficoltà di identificare i libri che potrebbero rappresentare un rischio”, aggiunge. Se un libro del genere dovesse apparire, verrebbe prima digitalizzato prima di essere conservato in una scatola ermetica.

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