Sylvain Chantal, Anne Vantal e Kalindi Ramphul: una morte stupida, tre donne a Pondicherry e ceneri da spargere su Marte, il bistrot.
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Pubblicato il 05/01/2024 alle 10:51
Tempo di lettura: 3 minuti
Commedia nel seminterrato ****
Sylvain Chantal
Nel romanzo moriamo davvero, una morte stupida. Jean-Christophe non aveva intenzione di pugnalare il suo amico Anatole. Fatto ciò, occupatevi di esso, o meglio, tocca all’autore occuparsene. Lo fa così bene che muori dalle risate mentre lo leggi. Mentre costruisce la storia in modo acrobatico, impariamo tutto sulle analessi, che non sono “né piaghe ai glutei né diverticolite del sigma. » Così come, ad esempio, gli aptonimi e l’ultracrepidarianesimo. Tra le altre conoscenze enciclopediche che Sylvain Chantal usa e con cui gioca. “Tutti seguono?” », chiede: la risposta è sì, in una seduta chiusa che a volte annoia lui stesso. Ma, poiché è stufo del talento, nessuno penserà di rimproverargli le sue marachelle, i suoi inutili dettagli storici, il tempo che impiega a specificare il momento in cui è ambientato il romanzo né l’identità dell’ultima vittima.
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