“Il cielo pieno di nuvole motociclistiche” di Jacques Réda – Libération

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Il quaderno dei Livres de Libéfascicolo

Il romanziere e storico Bernard Chambaz rende omaggio al poeta ed ex direttore de “La Nouvelle Revue française” Jacques Réda, morto lunedì all’età di 95 anni.

Jacques Réda ha condiviso con Michel Deguy il gusto del solex. Ma non lo lasciò ai margini della poesia. Lo ha guidato felicemente. Aveva un animo felice, finalmente, tanto felice da beneficiare dei lampi del suo maestro svizzero, Charles-Albert Cingria. “Fa freddo, ma il vento è con noi. Non guardo più niente, pedalo. È così carino!” Tutto ciò non gli ha impedito di camminare.

A volte ricordiamo solo Parigi. Bisogna riconoscere che ce l’ha messa tutta, anche se non è l’unico, sulla scia di Calet, zio bonario. Scrutava i quartieri, le stazioni, i passaggi, in tutte le stagioni, come in assenza di gravità. Ma non esitò ad attraversare la cintura dei boulevards marescialli, verso la periferia, verso la periferia più lontana. Ho un ricordo di Bondoufle, e gli capitò di risalire verso le sorgenti della Senna.

Il ricordo abbacinato di una pagina

Ognuno ha le sue preferenze, questo è il minimo che possa fare. Spesso sono legati alle circostanze e lo dimostrano

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