Mariana Mazza: volta pagina!

Mariana Mazza: volta pagina!
Mariana Mazza: volta pagina!
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Mariana Mazza si è trasferita a Tutti ne parlano Domenica, come un tornado da far rizzare i capelli. È venuta a parlare del suo secondo libro dal titolo Rivière-des-Prairies.

E ha colto l’occasione per rimettere in piedi coloro che deplorano il fatto che lei condurrà una rivista letteraria. Solo che queste critiche sollevano un punto del tutto legittimo: l’assenza di un vero programma letterario sulla televisione pubblica.

LIBRI E NOI

ICI ARTV trasmetterà lo spettacolo quest’inverno libro aperto, ospitato da Mariana, scelta criticata da diversi editorialisti.

“Trovo triste che ci lamentiamo del fatto che non ci sono programmi culturali in televisione, e quando qualcuno lo fa, lo critichiamo già prima di avere la possibilità di vederne un solo secondo”, ha detto Mariana Mazza a Guy A. Lepage.

Cara Mariana, abbiamo tutto il diritto di criticare il “concetto” di un programma prima di averlo visto, quando è il concetto stesso a porre un problema.

Uno spettacolo con libri non è “uno spettacolo letterario”. Nel trailer dello spettacolo, si vede Mariana intervistare uno specialista del sonno che consiglia di leggere per superare l’insonnia. È originale, audace, ma non è uno spettacolo letterario.

Nella descrizione del programma, ICI ARTV racconta: “Incontra relatori del settore letterario, artisti che le presentano la loro biblioteca ed esperti che rispondono alle sue domande. Dà anche suggerimenti letterari ai suoi ospiti e al pubblico alla fine dello spettacolo. Cosa si trova nella biblioteca France D’Amour? E quelli di Pierre Verville, Lydia Bouchard e Boucar Diouf?

Ci sono due aspetti della vita dei libri: scrivere e leggere. Fare uno spettacolo dedicato ai lettori, perfetto. Ma serve anche uno spettacolo dedicato agli autori, vediamo!

E oggi non ce ne sono più nella televisione pubblica. È come se non avessimo uno spettacolo sugli atleti professionisti ma avessimo uno spettacolo di reportage sugli appassionati di softball.

Il punto in cui sono inciampato è stato quando Mariana ha detto a proposito delle riviste letterarie: “Il mondo non vuole ospitarlo. Allora lo voglio. Ho presentato il progetto per tre anni e poi ho combattuto per lo spettacolo per tre anni. Poi l’ho capito, dopo tre anni. Basta scriverne uno e andare ad animarlo tu stesso.

La questione non è se “il mondo non vuole trasmetterlo”, ma piuttosto perché “le emittenti pubbliche non vogliono trasmetterlo”.

LIBRO DA COMODINO

Presa! Se ci fosse un “vero” spettacolo letterario in Quebec, e Mariana fosse invitata a parlare del suo libro Rivière-des-Prairiespoteva parlare del suo processo di scrittura, di alcune battute finali del suo libro, di alcuni dei suoi giri di parole intelligenti.

Come quando dice che sua nonna «ha il buon profumo del sapone alla rosa rimasto troppo a lungo sul fondo della vasca da bagno». O quando scrive, in un passaggio molto toccante riguardo al padre che non ha mai conosciuto: “Ero vuota di lui”.

Insomma, in un “vero” spettacolo letterario, Mariana potrebbe parlare… di letteratura. È un bel concetto, vero?

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