“Bambini, neonati, li chiamano piccoli. Ed è vero che sono piccole cose. Che sono un po’ della madre, un po’ del padre, un po’ dei nonni, un po’ di coloro che sono morti tanto tempo fa. Tutto ciò che hanno trasmesso loro, nascosto, inventato. Tutto. Non è sempre facile essere un piccolo insieme, avere tante storie, tante persone, riuscire a metterle a tacere per inventare ancora un’altra piccola cosa propria. »
In una fattoria la storia si riproduce di generazione in generazione: ci prendiamo cura degli animali, viviamo con loro, quelli nella stalla e quelli che ruminano nelle teste. Dipinte dal vero, con piccoli tocchi, le vite si duplicano in sfumature di fronte agli animali che hanno un intero paesaggio da pascolare. Marion Fayolle crea un mondo sorprendente la cui poesia brutale rivela ciò che è stampato attraverso i difetti, attraverso le ferite familiari, come nelle cavità delle incisioni calcografiche.
L’opinione del libraio:
“Marion Fayolle illumina ormai da anni il cielo artistico con i suoi disegni. Quando si tratta di raccontarlo alla propria famiglia, improvvisamente disegnare non è più sufficiente. Poi le parole scorrono e nasce il romanzo. Nell’odore delle bucce e del latte grasso, questo potente romanzo ti farà battere forte il cuore. »
Marion Libouban Libreria Contratemps (Begles)
Estratto del libro:
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