La mostra estiva della Fondazione Carmignac, il nuovo libro di Martin Provost, l’ultima opera teatrale di Pina Bausch… I nostri 5 must culturali.

La mostra estiva della Fondazione Carmignac, il nuovo libro di Martin Provost, l’ultima opera teatrale di Pina Bausch… I nostri 5 must culturali.
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Mostre, teatro, libri… Ogni due settimane, Signora Figaro offre la sua selezione culturale.

La donna infinitamostra attivista alla Fondazione Carmignac

Dopo l’isola interna l’anno scorso, la Fondazione Carmignac, sull’isola di Porquerolles, ha proposto una nuova mostra, La donna infinita. Attingendo dai miti originali alle rappresentazioni più contemporanee dei corpi femminili, la sua curatrice Alona Pardo offre una storia di artisti che disturba i confini di genere, sfida le norme sociali, si oppone alle convenzioni occidentali di bellezza e potere. Exit, la visione patriarcale delle donne che le mostra come lascive, fatali, premurose, demoniache, sante, grottesche… La mostra, scandita da capitoli (miti e mostri, piaceri colpevoli, corpi (dis)obbedienti, metamorfosi…) mette in risalto la loro emancipazione potere, la loro riappropriazione del desiderio. Nel menu: opere da Sandro Botticelli a Judy Chicago, tra cui Lee Bul, Marie Beth Edelson, Martine Gutierrez, Billie Zangewa e Louise Bourgeois.

L’infinito Woman, dal 27 aprile al 3 novembre 2024, Foundationcarmignac.fr

Pina Bausch al Théâtre de la Ville per sempre

Dolce Mambo di Pina Bausch
Oliver Look/Théâtre de la Ville/SP

Creato nel 2008, Dolce Mambo è l’ultima opera teatrale presentata da Pina Bausch (1940-2009) al Théâtre de la Ville. Il Tanztheater Wuppertal, ora diretto da Boris Charmatz, rileva questo spettacolo, proseguendo la storia d’amore che da allora lega il Théâtre de la Ville al coreografo tedesco I sette peccati capitali. Per trent’anni ha raccontato instancabilmente il rapporto uomo-donna: seduzione, frustrazione, delusione, redenzione… Dolce Mambo, Pina Bausch propone un trattato filosofico, metà comico e metà tragico, sulla ricerca ossessiva della felicità. Tra dolcezza, fragilità e risate, mostra lucidamente la nostra solitudine e il nostro bisogno degli altri.

Pina Bausch, Sweet Mambo, fino al 7 aprile 2024, theaterdelaville-paris.com

Nelle azzurre sere d’estate andrò nella foresta, il nuovo libro di Martin Provost

Nelle azzurre sere d’estate andrò nella foresta di Martin Provost
Guy Vivien/SP

Quando un uomo maturo parte alla ricerca del suo passato, spesso emergono immagini delle case della sua infanzia. “Nelle sere azzurre d’estate andrò nella foresta”, un magnifico titolo tratto da una poesia di Rimbaud, racconta questa storia. La scoperta della libertà in una vasta villa della Creuse durante l’infanzia. Il rifiuto della noia in una villa fronte mare a Le Conquet durante l’adolescenza, il piacere di aver finalmente ritrovato la propria Tebaide in un villaggio del Vexin. Ma racconta anche della scoperta del cinema in una sala di rue de Siam, a Brest, mentre lo guarda Urla e sussurri di Bergmann. Il ritiro dei genitori nel silenzio e nella lontananza dopo la tragica morte del figlio maggiore. Di Martin Provost, regista sensibile, conosciamo otto film, tra cui Serafina (2008) premiato con 7 Césars, Ostetrica (2017) o il recente Bonnard, Pierre e Marthe (2024). Questo ragazzo modesto ha un’altra freccia al suo arco: la letteratura. Con questo nuovo libro, di bellezza incandescente, che si legge tutto d’un fiato e che provocherà tante lacrime quanto risate, Martin Provost cambia marcia ed entra nella cerchia ristretta degli scrittori autentici.

Nelle azzurre sere d’estate andrò nella forestaMartin Provost, 176 p, 19 euro, editionsphébus.fr

La riunificazione delle due Coree al teatro Porte Saint Martin

La riunificazione delle due Coree di Joel Pommerat
Agata Pommerat

La riunificazione delle due Coree, una sorta di metafora dell’impossibile dell’amore, è un caleidoscopio che esplora 20 situazioni concrete… Incomprensioni sui rapporti umani, ossessione, mancanza, contrattazione, rottura… Tutto è sezionato con umorismo e gravità. Questo spettacolo eccezionale è stato creato nel 2013, presso gli Ateliers Berthier, in uno spazio bifronte. Il dispositivo è rielaborato dall’autore Joël Pommerat e dallo scenografo Eric Soyer per darne questa volta una versione frontale. “Ho sempre difeso l’idea di repertorio nella mia compagnia (Luigi Brouillard NdR), per far durare gli spettacoli nel tempo. Di solito diciamo che gli spettacoli che non sono più in tournée sono dormienti. Dovresti approfittare del tuo risveglio.

La riunificazione delle due CoreeJoël Pommerat, fino al 14 luglio, portsaintmartin.com

Don Juan, un classico rivisitato all’Odéon

Don Juan, diretto da Macha Makaieff
TNP/SP/Juliette Parisot

Come mettere in scena Dom Juan nel 2024? La domanda si pone per questa figura teatrale, predatore seriale e/o eroe trasgressivo, ai tempi della rivoluzione Metoo. La regista Macha Makaïeff, che ha creato la sua compagnia nel 2022 signorina con sede ad Aix-en-Provence, sposta l’opera di Molière dal XVII secolo molto religioso al libertino XVIII secolo, quello di Laclos e Sade. Gioca sulla profondità dei tempi: Dom Juan, goditore braccato dalla società nel XVIII secolo, Dom Juan oggetto di fascinazione per il suo lato oscuro nel XX, Dom Juan prende di mira gli attacchi femminili che denunciano le sue bugie e le sue manipolazioni nel XXI. Il tutto con il suo senso della comicità e tra gli spettatori, una risata disintegrante.

Don Juan, diretto da Macha Makaieff, dal 23 aprile al 19 maggio 2024, theater-odeon.fr

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