altre vite oltre la sua

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CRITICA LETTERARIA – Una splendida storia intima, tormentata dal ricordo di una persona cara che è morta.

“Ricordare”, disse Verlaine, per dire ricorda. Nel 2001, il narratore di Quando Cécile perde un amore d’infanzia, morto in un incidente aereo all’età di 27 anni. Il dramma allora lo ossessionerà e lo perseguiterà. In 130 pagine, Philippe Marczewski, nel suo terzo libro, ci immergerà nel flusso e riflusso del ricordo della persona amata. Sarà il regno di momenti avvincenti, epocali, evocati, trasfigurati in una lunga frase di un solo respiro, tenuta alla terza persona singolare. Momenti sparsi, inconsolabili, o che non hanno nulla a che vedere con il passato, immagini rubate, sbiadite o usurpanti. Oppure la memoria e la sua servitù. Sull’orlo del delirio, “per forzare la realtà a conformarsi alla sua ossessione.”

Ci sono immagini furtive di momenti condivisi: il primo incontro casuale, una spiaggia in Italia, una passeggiata notturna a Venezia, “come un miraggio dove tutto è possibile”l’acqua della fontana dove il “giovane e brillante” Cecile, a “risata bionda e solare”in faccia…

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