Fiera del libro del Maghreb a Oujda: il meglio della 4a edizione

Fiera del libro del Maghreb a Oujda: il meglio della 4a edizione
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La IV edizione della Fiera del Libro del Maghreb, svoltasi a Oujda, dal 17 al 21 aprile, ha segnato una svolta importante nella vita culturale della capitale orientale. Ha consentito la sua influenza internazionale attraverso il significativo afflusso di editori, librai, autori e ricercatori provenienti dal Maghreb e da paesi stranieri. Uno sguardo ai momenti salienti di questa edizione.

La 4a edizione di “Lettres du Maghreb”, la Fiera Internazionale del Libro del Maghreb, ha registrato la partecipazione di 200 espositori e 100 relatori provenienti da 18 paesi. Il programma prevedeva anche 19 tavole rotonde, 3 omaggi e 20 autografi di libri. Con il tema principale:
“La scrittura e il tempo”, diversi pannelli del Salon hanno esaminato i diversi stili di scrittura che scandiscono il tempo.

Dibattiti ricchi
In apertura dell’evento, il 17 aprile, Jalil Bennani, curatore del Salon, ha parlato della vocazione nordafricana della città di Oujda, indicando l’ambizione del Salon di “portare un pensiero internazionale”. Intervenendo sul tema principale di questa edizione, “La scrittura e il tempo”, Jalil Bennani ha sottolineato che “il tempo influenza la scrittura” e che le due nozioni sono inseparabili.

Del resto per lui “la scrittura porta il segno del tempo”. Punta di diamante sono stati i panel organizzati nel corso di questa edizione, con temi che mettono in discussione le sfide socio-culturali contemporanee. Queste tavole rotonde hanno illuminato questo spettacolo internazionale grazie in particolare agli interventi di eminenti intellettuali: Driss El Yazami (Marocco), Lamia Berrada-Berca (Marocco), Pierre Chopinaud (Francia), Sami Tchak (Togo) Bado Ndoye (Senegal), Jean -Pierre Elong Mbassi (Camerun), Elvis Ntambua Mampuele (Congo)… Discutendo della questione contemporanea dell’influenza della digitalizzazione sull’uomo e sulla scrittura, il panel intitolato “La digitalizzazione del mondo e la questione della scrittura” ha particolarmente affascinato il pubblico.

Jean Lassègue, ricercatore francese di scienze umane e sociali e membro del Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNRS), ha parlato in particolare del futuro della scrittura nel contesto dell’emergere dell’intelligenza artificiale generativa. Per lui il software non può sostituire il linguaggio umano. Spiega in particolare che la nostra lingua e la nostra scrittura sono legate a interazioni umane che i sistemi digitali, per quanto sofisticati possano essere, non possono generare. “L’intenzione della comunicazione rimane un nostro privilegio”, sottolinea Lassègue.

“Certamente, l’automazione della scrittura e del linguaggio può risultare da macchine formidabili ma non produce nulla di nuovo nel senso del discorso originale”, indica il ricercatore francese.

Da parte sua, Clarisse Herrenschmidt, archeologa e filologa franco-austriaca, paragona la scrittura digitale alla scrittura automatica dei surrealisti. Lo storico dell’antichità e linguista indica che la scrittura digitale fa parte di una storia di oltre 5.000 anni. Spiega che la digitalizzazione della scrittura è priva dello spirito capace di comunicare sentimenti ed emozioni.

Inoltre, Andreas Pfeiffer, artista multimediale e caporedattore della rivista “Sciences and Life Mac”, indica che la digitalizzazione del mondo ha privato l’uomo della sua intimità più intensa. Mette in luce l’effetto dei social network nella banalizzazione del corpo o il ruolo dei motori di ricerca nello smascherare la sessualità di milioni di internauti in tutto il mondo.

Tributi
Tra i momenti salienti che hanno dato a questa edizione un carattere spirituale e storico allo stesso tempo, l’omaggio postumo reso dal Salon al famoso editore Abdelkader Retnani, la sera del 18 aprile, in una delle sale della biblioteca regionale di Oujda, che ora porta il suo nome. In apertura dell’evento è stato proiettato un film documentario che raccontava l’eccezionale viaggio dell’editore.

Durante il suo discorso, Mouaad Jamai, wali dell’Orientale, ha elogiato la grande dedizione del defunto per l’influenza della cultura in Marocco e nel resto dell’Africa, ricordando il suo amore per il club Raja de Casablanca, di cui è stato presidente per diversi anni. .

Da parte sua, Mohammed Mbarki, direttore generale dell’Agenzia Orientale, ha ricordato gli sforzi intrapresi dal compianto Abdelkader Retnani per la creazione della Fiera del Libro del Maghreb, in particolare per conferirle un carattere internazionale. Affermando che non è “facile essere il figlio di Abdelkader Retnani”, Yacine, da parte sua, aveva le lacrime agli occhi quando parlava della pesante eredità culturale lasciata in eredità da suo padre.

In questa occasione ha annunciato l’uscita dell’ultimo lungometraggio firmato dall’editore, sulla “Marcia Verde” in quattro lingue: francese, inglese, spagnolo e arabo. Annuncia inoltre che la casa editrice La Croisée des chemins offrirà il suo intero catalogo alla Biblioteca regionale di Oujda. Driss El Yazami, dal canto suo, non ha mancato di sottolineare che i defunti non vedono la cultura come un complemento, ma piuttosto come una necessità.

Ricordiamo che Abdelkader Retnani è nato il 31 luglio 1945 a Casablanca ed è morto il 14 novembre 2023. Dopo aver studiato scienze gestionali e politiche, si è dedicato all’editoria ed è diventato consulente di numerose organizzazioni internazionali come l’Agenzia intergovernativa per la Francofonia e UNESCO. È stato decorato dal defunto Sua Maestà Hassan II con Ouissam Alaouite nel 1993 e ha ricevuto la Legion d’Onore della Repubblica francese nel 2013. Retnani ha pubblicato più di 250 libri sul patrimonio e 2.500 romanzi e saggi.

Questa edizione ha reso anche un omaggio postumo alla scrittrice e giornalista marocchina Amina Al-Louh (1926-2015), il 19 aprile, al “Caffè Letterario” del Salon. L’autrice di La Reine Khenatha, moglie di Mawla Ismail, vinse il “Premio Maroc di letteratura” nel 1954. A questo omaggio hanno preso parte in particolare le librai Najat El Mrini e Hasnaa Daoud, nonché una schiera di intellettuali e di autori marocchini e Autori nordafricani.

Ahmed Ibn Abdeljalil / Ispirazioni ECO

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