Pubblicazione del libro Humanimal, di Léopold Hurbin alias Léo Urban.

Pubblicazione del libro Humanimal, di Léopold Hurbin alias Léo Urban.
Pubblicazione del libro Humanimal, di Léopold Hurbin alias Léo Urban.
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Un libro in uscita a metà della prossima settimana, Humanimal. Di Léo Urban, i cui video su YouTube superano regolarmente il mezzo milione di visualizzazioni.

Le edizioni Grasset pubblicano quest’opera, vendendola a circa 17 euro.

“È la storia di un uomo che vedrete sui social network, magnifico e libero, correre a piedi nudi nella foresta di Meudon, arrampicarsi sugli alberi senza protezione né attaccamento, saltando di ramo in ramo sui baldacchini dell’Amazzonia. Una star, impressionante e ammirata È anche la storia di un bambino, che sogna la natura, la natura selvaggia, la bellezza, con un piede a scuola e l’altro nel bosco, per osservare, per capire. , annusando gli animali È questa una metamorfosi? Un’evoluzione spettacolare, oltre la barriera della specie? Oppure un percorso verso l’altra vita, né Mowgli né Tarzan hanno coltivato la bestia dentro di sé ma convivono con gli umani? . I suoi amici. I suoi compagni, come Alain Robert.

È una figura del nostro tempo, ancorata alla civiltà, ispirata dalla natura selvaggia, disposta a correre dei rischi. Dal primitivo represso, il giovane creò nuova forza, scalando le torri più alte di Parigi, da Montparnasse alle pareti aguzze della Très Grande Bibliothèque. Ha imparato a dondolarsi come un orango e a saltare come un felino. Léo è anche un tramite: trasmette i codici della sua rigorosa formazione a chi è alla ricerca di un modo significativo di abitare il mondo. Oggi Léo racconta la storia, per immagini e sensazioni. Ci invita a seguirlo, a prendere coscienza del nostro patrimonio comune con gli animali che popolano il nostro pianeta, ad impegnarci per la loro conservazione e rispetto. Una nuova arte di vivere in questi tempi difficili: chi di noi non è, in fondo, umano?”

L’inizio del capitolo I, Infanzia insolita:

“Mi chiamo Léopold Hurbin e, secondo la leggenda, sono metà uomo e metà bestia. Non sono un bambino selvaggio. La mia esistenza non è quella di un essere consegnato allo stato grezzo come era stato immaginato e rappresentato dal cinema. I miei genitori non mi hanno abbandonato nella foresta, cresciuto in un porcile o confinato in un pollaio. Non condivido il pasto con il mio cane, non lecco liquidi. Non affilo i denti contro l’osso, non sono deforme per strada, non vado in giro piegato, con le braccia pendenti fino alle ginocchia, il collo gobbo. Indosso abiti e mi esprimo attraverso essi. discorso. Selvaggio, bestiale, eppure ho continuato ad esserlo, prendendomi cura della scimmia e della tigre che risiedono nel profondo di me.

Fin da bambino ho vissuto in alto, oscillando di ramo in ramo. La foresta mi collegava alla mia essenza primitiva. Come un essere venuto dal profondo dei secoli, mi ha reso primordiale e, in questa trasformazione, ho scoperto la gioia di un’esistenza in cui uomo e animale si mescolano in una meravigliosa armonia. Civilizzato, lo sono anch’io, conosco i codici della società umana e non nego l’apprendimento culturale. Il Libro della Giungla non ci insegna che i bambini, per crescere, devono lasciare il mondo degli animali? Tuttavia, ho continuato ad esplorare e ad arricchirmi con il loro mondo, cercando di far rivivere in me potenzialità evolutive trascurate.

Sono humanimal, una figura di un’era in cui l’umanità rivaluta la sua posizione nel mondo vivente e cerca di ripristinare il rispetto che abbiamo perso nei confronti degli animali. Essere primordiali, selvaggi, non è una regressione, è imparare dai padroni della foresta, le grandi scimmie. Durante i miei vagabondaggi selvaggi, un sogno ha messo radici in me, il sogno dell’orango. Da quel momento ho imparato a diventare questo coraggioso uomo della foresta (il suo nome in malese), il più grande delle scimmie arboree.

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