L’imaging cerebrale nel libro e nel film

L’imaging cerebrale nel libro e nel film
Descriptive text here
-

Il primo è il libro A tu per tu con il suo cervello, di Stanislas Dehaene, pubblicato nel 2021. In realtà l’ho scoperto alla BAnQ Grande Bibliothèque mentre osservavo ciò che veniva fatto come copertine di libri sul cervello mentre cercavo ispirazione per il mio. Dehaene, che lavora da trent’anni con diverse tecniche di brain imaging, condivide un centinaio di queste immagini, spesso spettacolari, è vero, della “conquista del cervello”. Una pagina di spiegazione accompagna ciascuna tecnica, rendendolo un libro di facile lettura per aggiornarsi sui diversi modi di visualizzare il nostro cervello su scale diverse.

Anch’io sono stato mandato un video di un’ora che spiega il lavoro di 4-5 team di neuroscienziati di NeuroSpin, al centro di CEA Parigi-Saclay, l’istituto di ricerca francese diretto da Stanislas Dehaene. La sezione su immagini di diffusione è particolarmente informativo sui recenti progressi di questa tecnica che ci permette di vedere i grandi (e sempre più piccoli…) fasci nervosi che collegano diverse regioni del nostro cervello in un soggetto vivente (vedi l’immagine all’inizio di questo post). Questo film, che in Quebec nel mondo del cinema si chiamerebbe “corpo”, cioè una commissione per mostrare cosa fa un organismo, ha, un po’ come il libro di Dehaene, un approccio che suggerisce che è con macchine sempre più potenti che un giorno comprenderemo la complessità del cervello. Ma questa “conquista”, come cerco di presentarla nel mio libro, non è solo frutto delle tecnologie, anche se queste sono spesso, ovviamente, di aiuto prezioso. Molti psicologi e teorici hanno raccolto soggettive o quadri teorici proposti che hanno contribuito anche a progressi significativi nella conoscenza di noi stessi.

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Così non ti perderai nessuna notizia scientifica e saprai tutto del nostro impegno nella lotta alle fake news e alla disinformazione!

Questa conoscenza sempre incarnata avrà sempre un aspetto fenomenologico, per così dire. Inoltre, per me, le sequenze più interessanti del film sono quelle in cui i ricercatori disegnano su una finestra. i principi di funzionamento delle loro macchine. Un grande ritrovamento dove vediamo allo stesso tempo il corpo-cervello con tutta la sua gestualità di chi spiega, e il frutto dei suoi pensieri che “filtra” nei disegni realizzati man mano che la spiegazione procede, per dirla come i fautori di cognitiva estesa !

-

NEXT Autore di due libri a 19 anni, Louis Lefèvre usa le parole per guarire