Il controverso ministro della Giustizia, Abdellatif Ouahbi, è appena riuscito nella sfida che si era lanciato davanti ai deputati presentando, il 9 gennaio, alla Prima Camera il disegno di legge di riforma del codice di procedura penale.
Vita quotidiana Assaba, che ha diffuso questa informazione questo lunedì 13 gennaio, afferma, citando fonti vicine ben informate, che la legge era bloccata da molti mesi alla SGG.
Gli esperti di questo dipartimento hanno voluto esaminare al microscopio il testo della legge, per accertarsi della conformità giuridica e costituzionale delle sue disposizioni, prima della sua presentazione al Parlamento.
Ciò, sottolinea il quotidiano, in un momento in cui il ministro continuava a difendere le novità apportate dai suoi team che avevano lavorato allo sviluppo di questo testo.
Assabah scrive che “solo quando la versione definitiva del disegno di legge sarà presentata alla Commissione Giustizia della Prima Camera si saprà cosa il SGG non ha ritenuto come disposizioni».
Secondo fonti informate,Assabah Interrogato, il ministro ha voluto che il progetto di codice di procedura penale “ao il testo di riferimento che regola il diritto dello Stato di imporre sanzioni, in base alla norma di diritto secondo cui non esiste pena o sanzione se non con decisione giudiziaria emessa dall’autorità competente».
Questo testo di legge, spiega il quotidiano, è un “insieme di norme giuridiche che regolano le procedure per indagare e indagare sui crimini e l’arresto dei loro autori, indipendentemente dal loro rango sociale, compresi gli alti funzionari».
Lo è anche, aggiunge Assabah«identificare i mezzi idonei a provare i reati e determinare l’autorità responsabile di perseguire i loro autori».
Questa nuova legge prevede:meccanismi di prevenzione della tortura, imponendo alla polizia giudiziaria e al pubblico ministero di sottoporre, in caso di necessità, a una visita medica qualsiasi persona posta in custodia di polizia», specifica il quotidiano.
Allo stesso modo, il disegno di legge mira “razionalizzare l’uso della detenzione preventiva limitandone l’uso, che diventerà un’eccezione».
I casi che ricorrono a questa misura, prosegue il quotidiano, sono “chiaramente esplicitate nel testo e riguardano unicamente, alle condizioni specificate, i delitti e i crimini punibili con la reclusione».
Con l’adozione di questa riforma, indica Assabah«sarà messo in atto un meccanismo di registrazione audiovisiva, attivato sistematicamente al momento della lettura delle dichiarazioni dell’indagato incluse nel verbale dell’interrogatorio, nonché al momento della sua firma o del rifiuto di firmare le sue dichiarazioni, consentendo alla Procura di farlo informare l’opinione pubblica sugli sviluppi senza rivelare l’identità delle persone coinvolte».
Inoltre, secondo questo testo di legge, “Le tecnologie digitali verranno introdotte sia in fase istruttoria, investigativa che processuale. Sarà così possibile registrare il verbale dell’interrogatorio su supporto digitale, così come sarà possibile utilizzare firme elettroniche o anche impronte digitali biologiche e genetiche.».
Il nuovo disegno di legge regolamenta anche “i casi di operazioni di infiltrazione di bande e reti criminali organizzate, consentendo agli agenti di polizia giudiziaria, sotto il controllo del pubblico ministero, di rintracciare e monitorare persone sospettate di aver commesso reati, in particolare organizzando la procedura di mandato d’arresto internazionale».
Il testo di legge riorganizza anche”le procedure dell’eccezione giudiziale, pur riconoscendo al procuratore del Re presso la Corte di Cassazione l’esclusiva, in particolare, di emettere mandati d’arresto contro le persone interessate da tale procedura, di decidere sulla loro ammonizione a vista o di sottoporle a qualsiasi altra azione legale misura».
Par Amyne Asmlal
01/12/2025 alle 20:04