Il Progetto Confederativo dell’Alleanza degli Stati del Sahel. I punti essenziali

Il Progetto Confederativo dell’Alleanza degli Stati del Sahel. I punti essenziali
Il Progetto Confederativo dell’Alleanza degli Stati del Sahel. I punti essenziali
-

HIBAPRESS-RABAT-Secondo il Policy center

Con l’obiettivo di mettere in pratica le loro ambizioni di riavvicinamento e di densificazione dei legami, i tre Stati, Mali, Niger e Burkina Faso, dichiarano di essere sulla strada verso la creazione della Confederazione degli Stati del Sahel. Infatti, secondo una dichiarazione del Presidente della Transizione del Burkina Faso, Capitano Ibrahim Traoré, i ministri dei tre Stati dell’Alleanza si sono incontrati il ​​16 febbraio a Ouagadougou, in Burkina Faso, per rivedere la Carta dell’Alleanza e sviluppare un Trattato sulla Confederazione degli Stati del Sahel che riunisce Burkina Faso, Mali e Niger.

Nello stesso senso, un comunicato stampa della presidenza burkinabé precisa che “Gli esperti hanno infatti condotto una riflessione su temi di interesse comune per i popoli dei tre Stati e sviluppato un progetto di trattato relativo alla creazione di una Confederazione che riunisca i tre paesi; Hanno inoltre formulato proposte per un’architettura istituzionale dell’Alleanza degli Stati del Sahel che dovrebbe consentirle di funzionare in modo efficace.

Sembra quindi che le cose si muovano molto rapidamente sulla strada dell’unione dei tre Stati in un quadro istituzionale che, senza raggiungere un’unione perfetta, può esprimersi sotto la bandiera di una Confederazione che consenta di mettere in comune le risorse e facilitare la comunità di percezione e accelerare la marcia verso un’unione potenziale o possibile.

La questione problematica posta dall’iniziativa non è quella della rapidità con cui si realizzano le fasi di creazione delle strutture istituzionali in vista di una forma di unione federativa o confederativa, ma piuttosto quella della resistenza ai capricci del tempo e delle circostanze questa struttura ad affermarsi nel tempo.

Il successo di questa struttura e il suo progresso verso un percorso unitario hanno certamente leve economiche, sociali, politiche, culturali e naturali per garantire un riavvicinamento istituzionale di successo; ma riusciranno a resistere agli ostacoli oggettivi e artificiali che intralciano questo percorso? Fino a che punto si spingerà l’accordo tra questi tre Stati e riusciranno a realizzare il loro progetto nel tempo? L’azione da intraprendere non solo è molteplice e diversificata ma anche complessa, deve essere:

-Diplomatico: i tre Stati devono, senza fretta, negoziare tutte le clausole che devono garantire la sostenibilità del progetto e il suo successo, senza turbare chi li circonda o esacerbare i sospetti e le ostilità dei loro vicini. L’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale), la comunità alla quale appartengono i tre paesi, mostra già una certa animosità nella misura in cui ritiene incostituzionale la presa del potere da parte dei nuovi regimi;

-Economico: Mali, Niger e Burkina devono risolvere la questione dell’integrazione delle economie dei tre stati e creare un’unione economica più stretta, armonizzando le politiche fiscali, le normative commerciali e le infrastrutture economiche. Devono, se non risolvere gli effetti delle relazioni economiche con l’ECOWAS, almeno tracciare nuovi percorsi per le relazioni e gli scambi con questa comunità;

-Politica: l’azione dei membri dell’alleanza dovrà convincere le forze politiche e le popolazioni degli Stati a sostenere tale unione, che potrebbe richiedere lunghe campagne di sensibilizzazione, dibattiti pubblici e riforme istituzionali interne in ciascuno Stato;

-Sicurezza: l’azione deve rafforzare l’interoperabilità tra gli eserciti dei tre Stati membri e creare un quadro di difesa comune, che potrebbe includere accordi di mutua difesa o la creazione di una forza di difesa comune;

-Culturale e sociale: l’azione deve favorire gli scambi culturali e sociali tra le popolazioni dei tre Stati per promuovere un sentimento di identità comune e di solidarietà.

Queste azioni richiederebbero un notevole impegno politico da parte dei leader dell’alleanza e la volontà di scendere a compromessi da parte di tutti e tre gli stati. Dovrebbero inoltre tenere conto delle diversità culturali, politiche ed economiche di ciascuno Stato. Il processo è lungo e complesso e richiede un’attenta preparazione.

-

PREV Visto Schengen: entrano in vigore nuove disposizioni
NEXT India: inizia il gigantesco pellegrinaggio indù del Kumbh Mela