Il presidente deposto Yoon Suk-yeol rifiuta ancora una volta di farsi interrogare dagli investigatori

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Il conservatore è oggetto di un'indagine per “ribellione”, reato punibile con la morte, per aver voluto imporre la legge marziale il 3 dicembre.

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Pubblicato il 25/12/2024 08:33

Tempo di lettura: 2 minuti

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Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol si rivolge alla nazione da Seul il 14 dicembre 2024. (UFFICIO DELLA PRESIDENZA SUDCOREA/AFP)

Il deposto presidente sudcoreano ha rifiutato mercoledì 25 dicembre di comparire per un interrogatorio sul suo fallito tentativo di imporre la legge marziale, ha annunciato la squadra incaricata delle indagini. Yoon Suk-yeol è stato convocato alle 10 ora locale dal Senior Corruption Investigation Office (CIO), che sta centralizzando le indagini sul suo colpo di stato del 3 dicembre. Ma non si è mai presentato.

Questa è la seconda volta che il presidente deposto, ex pubblico ministero, si rifiuta di obbedire alle citazioni degli investigatori. Aveva snobbato una prima convocazione il 18 dicembre. In entrambi i casi le lettere di convocazione sono state rispedite al mittente dopo essere state rifiutate. Il CIO ora può scegliere tra inviare una terza convocazione a Yoon Suk-yeol o richiedere un mandato contro il leader da un tribunale.

Licenziato dal Parlamento il 14 dicembre, il conservatore è attualmente sospeso in attesa che la Corte Costituzionale riveda la decisione dei deputati. Gli è anche vietato lasciare il Paese. Yoon Suk-yeol è indagato per “ribellione”, un crimine punibile con la morte. Dopo aver imposto la legge marziale il 3 dicembre e inviato l'esercito per cercare di mettere la museruola al Parlamento, il presidente sudcoreano ha dovuto fare marcia indietro poche ore dopo sotto la pressione dei deputati e della piazza.

Secondo i media sudcoreani, anche Yoon Suk-yeol, 64 anni, rifiuta di accusare ricevuta della citazione inviatagli dalla Corte costituzionale, che venerdì terrà la prima udienza sul suo caso. L'istituzione ha sei mesi per confermare o smentire l'impeachment del presidente. Se opterà per la prima soluzione, entro due mesi dovranno svolgersi le elezioni presidenziali.

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