Il Marocco si impone laddove la Francia arretra

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Del rilascio del presidente Mohamed Bazoum si è discusso durante la visita di Emmanuel Macron a Rabat, dal 28 al 30 ottobre, assicura il giornale Il mondo l'entourage dell'ex capo di Stato. Il regime di transizione impone due condizioni: Bazoum si dimette o va in esilio. Da più di un anno, il presidente rovesciato a fine luglio 2023 da un colpo di stato non la sente così. Non ha però menzionato la possibilità di una partenza per il Marocco.

Una soluzione adatta ai golpisti, essendo il regno geograficamente lontano dal Niger. L'altro aspetto positivo che rassicura le autorità nigerine è la relativa neutralità di Rabat. Il Marocco non è membro della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS). Ciò aveva pesantemente sancito la nuova Alleanza degli Stati del Sahel (AES) formata da Niger, Burkina Faso e Mali, portando quest’ultimo alla rottura con l’organizzazione.

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Oltre al Niger, il Marocco intrattiene buoni rapporti con il Burkina Faso e il Mali. Grazie ad un intervento del re Mohammed VI, il Marocco ha ottenuto recentemente il rilascio di quattro agenti francesi della Direzione generale della Sicurezza esterna (DGSE), detenuti dal 1° dicembre 2023 dalla giunta in Burkina Faso, ha riferito la MAPPA. Una richiesta che Parigi avanzava da più di un anno senza ottenere successo. Il ruolo di intermediario del sovrano va quindi a vantaggio della Francia, che alla fine di luglio ha riacceso i suoi rapporti con il Marocco.

A differenza della Francia, il Marocco non ha condannato i colpi di stato nel Sahel. Meglio ancora, Rabat mantiene buoni rapporti con Bamako, Ouagadougou e Niamey. Il regno ha accolto i loro rappresentanti e continua a condividere con loro la sua esperienza nel campo della difesa e della sicurezza, in particolare nella lotta al terrorismo e al fondamentalismo. Ha anche proposto un'alleanza economica a questi tre paesi. Si tratta di un progetto di cooperazione tra Marocco e Mali volto a collegare il Sahel all'Atlantico attraverso il Sahara. Presentato in Burkina Faso, Mali, Niger e Ciad il 23 dicembre a Marrakech, questo progetto marocchino mira a trasformare le economie del Sahel, migliorare la vita delle sue popolazioni e promuovere la sicurezza nella regione collegando i paesi del Sahel l'Atlantico.

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Basandosi su queste azioni, il quotidiano francese afferma che il Marocco è “un mediatore essenziale per gli occidentali nel Sahel”.

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