L’ex principe Andrea invita una spia cinese a Buckingham Palace

L’ex principe Andrea invita una spia cinese a Buckingham Palace
L’ex principe Andrea invita una spia cinese a Buckingham Palace
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Una spia cinese a Buckingham Palace. È bastato a scuotere il Regno Unito. Un uomo d’affari chiamato H6 nei documenti che lo incriminavano fu invitato a Buckingham Palace, ma anche in altre residenze reali tra cui St. James Palace e Windsor. All’origine dell’invito: il Duca di York, Andrew. Un membro della famiglia reale britannica che rinunciò al titolo di principe dopo essere stato implicato nella vicenda del magnaccia americano Jeffrey Epstein.

Secondo la stampa d’Oltremanica alla spia in questione sarebbe stato ordinato di lasciare il Regno Unito. Secondo i funzionari britannici, H6 è riuscito a stabilire rapporti con figure di spicco nel Regno Unito e alti funzionari cinesi. Contatti che potrebbero essere utilizzati per interferire negli affari interni britannici.

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Ricerca di influenza

Il Duca di York assicura che con H6 non sono state discusse questioni delicate e che è stato invitato attraverso “canali ufficiali”. Intervistata dalla radio BBC 4, Rana Mitter, docente alla Harvard Kennedy School ed esperta di politica cinese, riduce l’onda d’urto che questo evento provocò a Londra. Secondo lei, questa è una strategia cinese volta a connettersi con personalità per esercitare “un’influenza a lungo termine”. La storia che coinvolge Andrew riguarda più la ricerca di influenza che informazioni sensibili. Rana Mitter cita un esempio del passato per illustrarlo. Dopo le dimissioni del presidente americano Richard Nixon nel 1974, fu invitato più volte in Cina.

Questo nuovo episodio non pacifica i rapporti tra i membri della famiglia reale britannica. Il re Carlo aveva già annullato il pagamento annuale di un milione di sterline a suo fratello Andrea, nonché gli aiuti di sicurezza forniti a quest’ultimo. Gli esperti della monarchia dicono che è giunto il momento che la monarchia dia un’occhiata da vicino alle finanze di Andrew per avere un quadro chiaro delle sue attività e assicurarsi che non danneggino una monarchia già in difficoltà.

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