Sabato a Rabat è stato reso omaggio al defunto giornalista Mustapha Alaoui, in commemorazione di sessant’anni di dedizione al giornalismo, alla presenza di un pubblico di personalità dei media, politiche e culturali.
Durante questa cerimonia, organizzata dal giornale “Al Ousboue Assahafi”i partecipanti hanno sottolineato l’abbondanza degli scritti tardivi (1936-2019), che hanno fatto di lui una delle figure emblematiche della stampa marocchina.
Riferendosi allo straordinario ruolo di Mustapha Alaoui nel consolidare le basi del giornalismo in Marocco, i relatori hanno sottolineato la sua dedizione e il suo impegno nel difendere la libertà di espressione durante tutta la sua carriera.
Il defunto Mustapha Alaoui, fondatore del giornale “Al Ousboue Assahafi”è una scuola di giornalismo e ha costantemente dimostrato una grande capacità di coniugare l’arte della scrittura e l’impegno professionale, hanno affermato, sottolineando la necessità di preservare il suo patrimonio mediatico e di trarre vantaggio dalla sua ricca esperienza.
Questa cerimonia è stata anche l’occasione per presentare il suo libro postumo “La verità perduta”, prima parte (1970-1989), che raccoglie i suoi articoli pubblicati sui giornali “Al-Kawalis” et «Al Ousboue Assahafi».
Questo lavoro offre una visione analitica in cui l’autore ha esplorato capitoli della storia politica e mediatica del Marocco. Rivela anche alcuni aspetti della storia moderna del Paese, ripercorrendo le sue esperienze personali di giornalista che ha vissuto diverse tappe chiave nell’evoluzione del panorama politico marocchino.
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