La Corte costituzionale rumena ha ordinato il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni presidenziali, giovedì 28 novembre, dopo la qualificazione a sorpresa domenica di Calin Georgescu al secondo turno, candidato filorusso dell'estrema destra, e l'eliminazione nel primo turno del primo ministro Marcel Ciolacu. La Corte si riunirà nuovamente venerdì alle 13 (ora di Parigi).
Cristian Terhes, un eurodeputato di estrema destra classificatosi al nono posto nella votazione di domenica, accusa uno dei partiti di aver continuato a fare campagna elettorale online oltre il termine stabilito. Secondo lui questo potrebbe aver favorito Elena Lasconi, sindaco centrista di una piccola città, che è arrivata al secondo posto, proprio davanti al primo ministro rumeno Marcel Ciolacu, che si è ritrovato escluso dalla corsa anche se era il favorito.
La Corte Costituzionale ha respinto anche un altro ricorso, ricevuto “ultimamente”che denunciava il finanziamento opaco della campagna di Calin Georgescu-Roegen, arrivato inaspettatamente in testa al primo turno. Questo ex alto funzionario rumeno, ammiratore del presidente russo Vladimir Putin e contrario agli aiuti all'Ucraina, è riuscito a convincere con una campagna su TikTok diventata virale, che ha sollevato interrogativi da parte delle autorità rumene.
Questi risultati hanno provocato un’onda d’urto nel Paese dell’Est europeo di 19 milioni di abitanti. Confinante con l'Ucraina, questo paese membro dell'Unione Europea e della NATO ha finora resistito alle posizioni nazionaliste, prendendo le distanze dall'Ungheria o dalla Slovacchia. Il secondo turno delle elezioni presidenziali è previsto per l'8 dicembre, dopo le elezioni legislative di domenica 1È.
Giovedì si terrà una riunione del Consiglio supremo di difesa nazionale della Romania per discutere dei rischi informatici legati alle elezioni, prima delle elezioni legislative e del secondo turno delle elezioni presidenziali.
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