Giovedì 28 novembre il Parlamento australiano ha approvato una legge che vieta l'accesso ai social network ai minori di 16 anni, una delle misure più severe al mondo in questo ambito per piattaforme come X, TikTok, Instagram o Facebook.
Il testo, che ha ottenuto l’accordo di entrambi i rami del Parlamento e il sostegno dei principali partiti, dovrebbe presto obbligare queste piattaforme ad adottare misure “misure ragionevoli” per impedire a questi adolescenti di avere un account.
Il mancato rispetto di tale obbligo comporterà sanzioni fino a 50 milioni di dollari australiani (30,7 milioni di euro). Il disegno di legge ha ottenuto giovedì l'approvazione del Senato australiano, dopo quella della Camera bassa mercoledì, e la sua entrata in vigore è fuori dubbio.
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Il primo ministro australiano Anthony Albanese (di centrosinistra), che si sta preparando per le elezioni dell'inizio del prossimo anno, ha difeso con entusiasmo le nuove regole e ha ottenuto il sostegno di molti padri e madri. Prima del voto, Albanese ha detto che i social media lo erano “una piattaforma di pressione sociale, una fonte di ansia, un canale per i truffatori e, peggio di tutto, uno strumento per i predatori online”. Ha detto che voleva i giovani australiani “Metti giù i telefoni e vai invece sui campi da calcio e cricket, da tennis, da pallavolo e in piscina”.
Una decisione “affrettata”.
Prima del voto, diverse piattaforme hanno denunciato una decisione “affrettato”esprimendo “gravi preoccupazioni” sul potenziale “conseguenze indesiderate”. Sulla carta il divieto è uno dei più severi al mondo.
Ma i contorni esatti della sua applicazione rimangono poco chiari. Il testo non fornisce quasi alcun dettaglio sulle sue modalità applicative tanto che alcuni esperti hanno espresso dubbi sulla fattibilità tecnica di questo divieto e ne mettono in dubbio il carattere simbolico.
Le aziende tecnologiche avranno almeno un anno per adeguarsi al nuovo obbligo, mentre i regolatori australiani chiariscono i dettagli relativi all’applicazione della legge. Dovrebbero essere esentate anche alcune piattaforme come WhatsApp e YouTube, di cui gli adolescenti potrebbero aver bisogno per fare i compiti.
Lezioni che incoraggiano i bambini a pensare “critico” ciò che vedono online dovrebbe essere adottato, come in Finlandia, ha detto all’Agence France-Presse l’esperta di social media Susan Grantham.
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Restrizioni simili considerate all'estero
L’entrata in vigore di questa nuova legislazione sarà attentamente monitorata all’estero, con diversi paesi che stanno valutando l’implementazione di restrizioni simili.
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Nello stato americano della Florida, nel gennaio 2025 dovrebbe entrare in vigore una legge che vieta l'apertura di un conto ai minori di 14 anni, ma le modalità pratiche non sono ancora state definite. Anche in Spagna, il governo ha presentato a giugno un progetto di legge per vietare l'accesso ai social network ai minori di 16 anni, anche se il metodo di verifica dell'età non è stato definito. Non è prevista una data per la revisione del testo.
La Cina ha limitato l’accesso ai minori dal 2021 e richiede l’identificazione con un documento di identità. I minori di 14 anni non possono trascorrere più di quaranta minuti al giorno su Douyin, la versione cinese di TikTok, e il tempo di gioco online per bambini e adolescenti è limitato.
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