Elezioni legislative in Francia: il Nuovo Fronte Popolare invita elettori e politici a erigere una barriera contro il RN

Elezioni legislative in Francia: il Nuovo Fronte Popolare invita elettori e politici a erigere una barriera contro il RN
Elezioni legislative in Francia: il Nuovo Fronte Popolare invita elettori e politici a erigere una barriera contro il RN
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Ancora stupiti dal punteggio senza precedenti del Raggruppamento Nazionale, “alle porte del potere” dopo il primo turno delle elezioni legislative, sinistra e macronie chiedono il ritiro al secondo turno, ritenendosi ciascuno meglio piazzato dell’altro per battere il partito estrema destra .

Tre settimane dopo il terremoto delle elezioni europee e il loro scioglimento, l’onda blu navy si è nuovamente infranta. Con più di un terzo dei voti a livello nazionale, il RN ed i suoi alleati sono certamente inferiori al 36-37% annunciato dai sondaggi negli ultimi giorni di campagna elettorale.

Ma il partito della fiamma ha inferto un duro colpo fin dall’inizio, eleggendo 39 deputati al primo turno, a cominciare da Marine Le Pen nella sua roccaforte di Pas-de-Calais. Idem per i suoi luogotenenti Sébastien Chenu (Nord), Julien Odoul (Yonne), Edwige Diaz (Gironde) e Laure Lavalette (Var).

Come di consueto, i nuovi parlamentari potranno recarsi all’Assemblea a partire dalle 14, per prendere o orientarsi e, senza dubbio, qualche foto lungo il percorso.

La delegazione di estrema destra potrebbe incrociarsi con quella dei 32 eletti del Fronte Popolare della Nuova Sinistra, che già conta tra le sue fila i ribelli Manuel Bompard, Mathilde Panot e Clémentine Autain, oltre al socialista Olivier Faure e all’ecologista Sandrine Rousseau.

Esce, invece, il boss del partito comunista Fabien Roussel, travolto dall’ondata RN nel Nord, mentre l’anticonformista François Ruffin si ritrova in una situazione sfavorevole nella Somme e potrebbe dover la sua salvezza al ritiro del candidato “Insieme per la Repubblica”.

Un esempio tra tanti altri del dilemma posto ai macronisti e alla sinistra, negli oltre 300 collegi elettorali in una situazione triangolare – o addirittura quadrangolare in una manciata di casi.

I candidati ancora in corsa hanno tempo fino a martedì alle 18:00 per decidere se restare o meno.

“La scelta migliore”

Dal lato del Nuovo Fronte Popolare, i partiti hanno già dato istruzioni chiare: ogni candidato che arriverà al terzo posto dovrà ritirarsi. Ma per LFI, ciò varrà laddove la RN “è entrata per prima”, ha chiarito Jean-Luc Mélenchon.

In segno di buona volontà, il candidato della LFI per la 6a circoscrizione elettorale del Calvados ha anche annunciato il suo ritiro a favore dell’ex primo ministro Elisabeth Borne. “Lo salveremo”, ha affermato anche il tecnico del PS Olivier Faure.

Più che il “progetto disastroso” della Rn, questa è anche la linea difesa dall’attuale inquilino di Matignon, Gabriel Attal, che ha anche riconosciuto che “ciò comporterà il ritiro dei (suoi) candidati” in “terza posizione”.

Ma solo a vantaggio di “un altro candidato che difende i valori della Repubblica”, ha aggiunto, sottolineando che il campo presidenziale sarà ancora presente “in diverse centinaia di collegi elettorali” domenica prossima e costituirà “la scelta migliore per evitare che la RN non ha la maggioranza assoluta.

Perché allo stato attuale, le proiezioni degli istituti elettorali prevedono un’ampia maggioranza relativa di almeno 240 seggi per le truppe di Jordan Bardella, o addirittura una ristretta maggioranza assoluta fino a 295 seggi.

Una prospettiva che preoccupa fino ai vertici dello Stato, dove Emmanuel Macron ha sollecitato “un grande convegno chiaramente democratico e repubblicano per il secondo turno”. Senza specificare se LFI rientri in questo ambito.

La questione continua a lacerare i dirigenti della maggioranza uscente: fuori discussione per François Bayrou, Edouard Philippe, Yaël Braun-Pivet o Aurore Bergé. Ma le candidate ministre Sabrina Agresti-Roubache e Marie Guévenoux hanno già scelto di ritirarsi e diversi sostenitori della sinistra chiedono di allontanarsi dalla logica “né RN né LFI”.

Diviso sul percorso, il governo avrà un’ultima occasione per incontrarsi nuovamente prima del ballottaggio: il capo dello Stato ha convocato i suoi ministri all’Eliseo alle 12.00.

Elezioni legislative in Francia

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