L’uragano Beryl si avvicina alle Antille questo lunedì, 1 luglio, è in vigore un allarme uragano per le isole di Barbados, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Grenada.
“Venti catastrofici”, “tempeste potenzialmente fatali” e “onde distruttive”… Il National Hurricane Center (NHC) di Miami avverte dell’imminente passaggio dell’uragano Beryl vicino alle Antille.
Nel suo bollettino, l’agenzia Météo-France indica più precisamente che questa formazione dovrà raggiungere la categoria 4 questo lunedì 1 luglio prima di “attraversare l’arco delle Antille in giornata di lunedì, tra Grenada e Santa Lucia”. In previsione: un “chiaro peggioramento” delle condizioni meteo in Martinica.
È già in vigore l’allerta gialla uragano per le isole Barbados, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Grenada. L’uragano Beryl potrebbe portare venti a più di 215 km/h, ha detto Shakeer Baig, direttore del servizio meteorologico di Trinidad e Tobago, anch’esso in pericolo. L’esperto ha sottolineato che “Béryl è un uragano che può mettere in pericolo la vita”.
In Martinica i venti soffieranno in media a 45-55 km/h nella metà settentrionale, e fino a 65 km/h nel sud, o anche fino a 100 km/h nelle parti più esposte. In termini di precipitazioni, la pioggia cumulativa potrebbe raggiungere gli 80-100 mm, fino a 120 mm localmente durante questo episodio.
Una successione di uragani in prospettiva?
Da notare che Béryl è passato dalla depressione tropicale allo stadio di uragano in sole 42 ore, cosa che è accaduta solo 6 volte nella storia degli uragani atlantici, secondo Météo-France. E non viene da solo.
“Il successore di Béryl, il probabile futuro Chris, potrebbe nascere nell’onda che segue, già monitorato dall’NHC, il fratellino di Béryl potrebbe diventare un uragano nella sua scia”, precisa l’agenzia francese a BFMTV .
Dopo aver attraversato i Caraibi, Béryl potrebbe raggiungere martedì sera lo stato messicano di Quintana Roo, dove si trovano le località balneari di Cancun e della Riviera Maya. Per il momento (Béryl) non rappresenta un pericolo per il territorio messicano”, ha stimato il Servizio Meteorologico Nazionale.
Kévin Floury e Tom Kerkour con l’AFP
