la nuova Costituzione approvata in gran parte tramite referendum

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Osservatori elettorali fuori da un seggio elettorale, a Libreville, 16 novembre 2024. ORA L'AUTORE/AFP

Le schede verdi hanno largamente avuto la meglio su quelle rosse. Secondo i dati provvisori pubblicati domenica 17 novembre dal Ministero degli Interni del Gabon, gli elettori hanno approvato il 91,8% della nuova Costituzione elaborata dal regime militare del generale Brice Oligui Nguema.

Punto cruciale di questo referendum portato avanti dal nuovo uomo forte del Paese, il tasso di partecipazione è salito al 53,54% – ben al di sotto delle prime stime (71%).

In totale, sabato 868.115 elettori sono stati chiamati a esprimere una scheda verde per il sì o rossa per il no durante la giornata delle votazioni, presentata dal governo come una scheda “momento storico” e “grande svolta” per il Paese, poco più di un anno dopo il colpo di stato che pose fine a cinquantacinque anni di governo della famiglia Bongo.

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Una volta che i risultati finali saranno confermati dalla Corte Costituzionale, il passo successivo sarà lo svolgimento delle elezioni presidenziali, attualmente previste per agosto 2025, per porre fine alla transizione. Il generale Oligui ha promesso di restituire il potere ai civili ma non nasconde le sue ambizioni presidenziali promettendo anche una “ascesa alla beatitudine” a questo paese che è ricco di petrolio e pesantemente indebitato. “Siamo qui per costruire il Paese e lo costruiremo insieme”ha dichiarato venerdì tra gli applausi inaugurando un mercato a Libreville.

Non si sono verificati incidenti di rilievo durante la votazione

Da venerdì, le autorità hanno rafforzato il coprifuoco in vigore dal colpo di stato del 30 agosto 2023, con orari “riqualificato da [minuit] alle 5 del mattino per tutta la durata del processo elettorale”.

Non si sono verificati incidenti di rilievo durante la giornata delle votazioni, secondo le autorità e secondo il Citizen Observers Network (ROC), una piattaforma di associazioni locali sostenuta dalle Nazioni Unite.

Il governo lo ha presentato come a “garanzia di trasparenza” la presenza di una trentina di missioni di osservatori internazionali – messe da parte durante le elezioni presidenziali dell’agosto 2023, che portarono alla rielezione di Ali Bongo, poi al suo licenziamento con l’accusa di frode elettorale e appropriazione indebita di fondi pubblici. Se potessero seguire lo svolgimento della votazione, “Gli osservatori non hanno potuto assistere al processo di conteggio in alcuni uffici”secondo la ROC, che aveva dispiegato sul posto 250 persone.

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In conformità con il codice elettorale gabonese, le schede elettorali sono state incenerite in ciascuno dei seggi elettorali dopo lo spoglio. Il resoconto dei risultati fu centralizzato presso il Ministero dell'Interno, che sostituì le autorità elettorali, sciolte dopo il colpo di stato.

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Giuntura

Il voto, organizzato “in un contesto di transizione in cui le aspirazioni per una nuova governance e riforme strutturali si sono cristallizzate”si trovava in a “atmosfera calma e serena” con a “organizzazione strutturata e funzionale”ha assicurato la ROC in una dichiarazione pubblicata domenica.

Gli oppositori hanno denunciato un testo che consente un regime “dittatoriale”.

Dominata dalla propaganda ufficiale, la campagna, iniziata all'inizio di novembre, è stata caratterizzata da vivaci dibattiti. Gli oppositori del progetto hanno denunciato un testo che permette un regime «dittatoriale» fatto su misura per il presidente di transizione, i suoi sostenitori affermavano che era necessario andare avanti votando sì.

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I 173 articoli della nuova Legge fondamentale, frutto dei contributi raccolti in primavera nel corso del dialogo nazionale, stabiliscono, tra l'altro, un mandato settennale rinnovabile una sola volta, con un regime presidenziale dotato di forte potere esecutivo, senza primo ministro ministro e l’impossibilità di una trasmissione dinastica del potere.

Il suo secondo articolo fissa l’ascesa al potere della giunta guidata dal generale Oligui il 30 agosto 2023, con l’istituzione di un “Festival della Liberazione”. L'articolo 170 esonera dall'azione penale e dalla condanna “gli attori degli eventi che vanno dal 29 agosto 2023 all’insediamento del presidente della transizione”4 settembre.

Molte disposizioni non possono essere soggette ad alcuna revisione futura. Tra questi: il limite di due mandati presidenziali successivi, il metodo dell'elezione a suffragio universale diretto o addirittura il matrimonio riservato a due individui di sesso opposto. Nuovo provvedimento, il servizio militare diventa obbligatorio, per le ragazze come per i ragazzi.

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