Vienna: cancelliere furioso dopo il voto “illegale” del suo ministro

Vienna: cancelliere furioso dopo il voto “illegale” del suo ministro
Vienna: cancelliere furioso dopo il voto “illegale” del suo ministro
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“L’Austria presenterà un ricorso per l’annullamento davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE)”, ha dichiarato lunedì Karl Nehammer in una nota. La cancelliera conservatrice austriaca ha reagito dopo il voto del ministro verde dell’Ambiente Leonore Gewessler, che con il suo voto non corrispondente “alla volontà del governo” e quindi ritenuto “illegale” ha permesso di sbloccare un testo chiave del Patto Verde. “Nessuno è al di sopra della legge”, ha insistito.

Anche il suo partito ÖVP intende sporgere denuncia per “abuso di potere” contro la leader 46enne. “È inaccettabile” che “non rispetti le disposizioni legali”, ha reagito il segretario generale Christian Stocker.

Finora il Paese alpino si è astenuto da questa legislazione a causa delle divisioni interne allo Stato federale. Ma Leonore Gewessler ha deciso di ignorarlo per “mandare un segnale”. “La mia coscienza mi dice inequivocabilmente che quando è in gioco la felicità delle generazioni future, sono necessarie decisioni coraggiose”, ha spiegato dopo il voto dei 27 ministri dell’Ambiente in Lussemburgo. Secondo il ministro “nessun governo o partito può ignorare gli interessi della protezione dell’ambiente e della conservazione della natura”.

Questo voltafaccia ha permesso l’entrata in vigore di questo testo chiave del Green Deal, ora sostenuto da 20 Stati e che era già stato convalidato dagli eurodeputati. Il belga Alain Maron, il cui Paese detiene la presidenza dell’Ue fino alla fine di giugno, ha stimato che “sono i ministri attorno al tavolo che si esprimono”, riferendo la polemica a “litigi interni” all’Austria.

Si tratta della controversia più importante mai osservata all’interno della coalizione senza precedenti formata da destra e Verdi dal 2020. Ma non sorprende, dato che la battaglia per le elezioni legislative, previste per la fine di settembre, è stata lanciata il giorno dopo le elezioni europee. I conservatori si oppongono a questa legislazione, malvisti dal loro elettorato rurale che rimane potente e mobilitato.

I Verdi, che vogliono promuovere il loro primo mandato al governo, stanno invece difendendo una legislazione cruciale di fronte al cambiamento climatico. Questo testo richiede l’istituzione entro il 2030 di misure per ripristinare gli ecosistemi sul 20% degli spazi terrestri e marini a livello dell’UE e il ripristino di almeno il 30% degli habitat (zone umide, foreste, ecc.) in cattive condizioni.

Altre disposizioni mirano a migliorare i criteri che misurano la salute delle foreste, rimuovere gli ostacoli sui corsi d’acqua e fermare il declino delle api. L’impatto nelle zone rurali ha scatenato accesi dibattiti al Parlamento europeo lo scorso anno e alimentato la rabbia dell’agricoltura all’inizio del 2024, nonostante le ampie flessibilità introdotte.

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