Da quando il gabinetto di Donald Trump ha proposto il nome di Pete Hegseth per ricoprire la carica di Segretario della Difesa americano, nel Pentagono, così come negli ambienti della Difesa degli Stati Uniti, si è levato un forte vento di preoccupazione ed eccitazione.
Il meno che si possa dire è che questo annuncio ha sorpreso anche il campo repubblicano, poiché il profilo di quest'uomo di 44 anni è atipico per questa posizione appartenente alla cerchia ristretta delle figure più influenti dell'amministrazione americana, in particolare ricoprendo un ruolo ruolo chiave nell’autorizzazione dell’incendio nucleare.
Ma più della sorpresa suscitata da questa proposta di nomina, che dovrà ancora essere validata dal Senato, è la preoccupazione che suscita Dn il dibattito sulla difesa oltre Atlantico. Questo fedelissimo di Donald Trump, infatti, si è distinto, negli ultimi anni, per posizioni particolarmente radicali nei confronti del Pentagono e della politica internazionale americana.
Veterano della Guardia Nazionale, conduttore di Fox News e fedele sostenitore di D.Trump, chi è Pete Hegseth, scelto dal presidente eletto per essere il prossimo Segretario alla Difesa?
Va detto che Pete Hegseth ha un profilo a dir poco atipico per questa posizione strategica nell'amministrazione presidenziale americana. Dalla sua giovinezza, innanzitutto. A 44 anni, sarà il più giovane segretario alla Difesa americano dalla nomina di Donald Rumsfeld, che ne aveva 43 nel 1975, all'interno dell'amministrazione Ford.
Poi, per la sua mancanza di esperienza in questo campo altamente politico. Infatti, a differenza della stragrande maggioranza dei suoi 28 predecessori, dalla creazione di questa posizione nel 1947 da parte di Harry Truman, non è né un ufficiale generale multi-stella, né uno specialista in relazioni internazionali e politica di difesa americana, essendosi fatto le ossa amministrazioni precedenti.
Pertanto, se Pete Hegseth ha una vera esperienza militare, questa si è limitata al suo ruolo di giovane ufficiale della Guardia Nazionale del Minnesota, con la quale ha comandato una sezione di combattimento in Afghanistan, poi a Guantánamo, ed è stato inviato come istruttore di contro-guerra. tecniche di insurrezione in Iraq.
Dal suo ritorno dall'Iraq, l'uomo ha sviluppato un forte risentimento nei confronti del modo in cui il Pentagono considera i suoi uomini, nonché per le operazioni esterne americane, così costose in fondi come in vite umane, che si sono rivelate inutili, secondo lui.
Negli anni 2010, Pete Hegseth ha pubblicato diversi libri sull’argomento, incluso il recente “ La guerra ai guerrieri: dietro il tradimento degli uomini che ci mantengono liberi“, particolarmente vendicativo nei confronti del Pentagono e della politica internazionale americana degli ultimi anni, mentre co-guidava un’associazione di veterani americani.
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