In un testo recente, Seïf al-Adl chiede alle sue truppe e ai musulmani di venire a beneficiare dell’“esperienza” dell’emirato islamico ricreata nel 2021. E di attaccare gli interessi occidentali e sionisti in tutto il mondo.
I jihadisti hanno memoria e coerenza nelle idee. Ventitré anni dopo la caduta del primo regime talebano, all’indomani dell’11 settembre 2021, e tre anni dopo il loro ritorno al potere grazie al ritiro americano, l’attuale uomo forte di al-Qaeda, Seïf al-Adl, invoca sui suoi sostenitori e su tutti i musulmani “ interessato al cambiamento » unirsi all’Afghanistan per “ goditi l’esperienza » dell’Emirato Islamico.
Questo veterano della jihad di 64 anni parla in un testo di 13 pagine recentemente pubblicato da As-Sahab, uno dei media di al-Qaeda, con un titolo accattivante che circola tra le notizie: “ Gaza: una guerra esistenziale, non un confine guerra.” Questo appello all’hidjra (emigrazione nella terra dell’Islam) non è ovviamente banale.
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Innanzitutto perché avviene in un momento in cui esperti internazionali, civili e militari confermano che al-Qaeda, legata ai talebani e in particolare al ministro degli Interni voluto dagli Stati Uniti…
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