Inizio della campagna presidenziale in Mauritania

Inizio della campagna presidenziale in Mauritania
Inizio della campagna presidenziale in Mauritania
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La campagna inizia ufficialmente due settimane prima del voto. Il presidente uscente fronteggia altri sei candidati.

La Mauritania è in tempo presidenziale. Venerdì 14 è iniziata la campagna per le elezioni presidenziali del 29 giugno. In lizza ci sono sette candidati, tra cui il capo di Stato uscente Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani.

Di fronte a lui: altri sei candidati dell’opposizione, tra cui Biram Dah Abeid, attivista per i diritti umani, arrivato secondo alle presidenziali del 2019, e Hamadi Ould Sid’ El Moctar, che indosserà i colori di Tawassoul, il partito cosiddetto islamista moderato e la principale forza politica dell’opposizione.

Dibattito sul record presidenziale

Ould Ghazouani difende il suo primato e, nella lettera in cui annuncia la sua candidatura, promette di più ai giovani in caso di rielezione. I suoi sostenitori citano anche i suoi successi, sottolineando in particolare l’istituzione della delegazione responsabile della lotta contro l’esclusione e la creazione di un fondo per la copertura sanitaria dei lavoratori informali. “Ai suoi tempi c’erano praticamente 1.800.000 assicurati e l’assicurazione sanitaria era gratuita per 100.000 famiglie”, insiste Maham Youssouf, dirigente dell’Insav, il partito al governo.

Ma l’opposizione ovviamente non è d’accordo e insiste su altri punti. “I giovani mauritani fuggono dalla Mauritania”, afferma il deputato Balla Touré, portavoce del candidato El Id Mbarreck. Per lui, le ultime ondate di giovani mauritani partiti per gli Stati Uniti illustrano il fallimento del presidente uscente. “Ciò riguarda decine di migliaia di mauritani tra il 2022 e il 2024. Ciò dimostra chiaramente che Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani ha fallito”.

Economia e cooperazione

Tra gli altri temi di questa campagna: convivenza ed economia. Il candidato deputato Biram Dah Abeid, attivista contro la schiavitù, promette la riconciliazione nazionale attraverso soluzioni al problema della schiavitù e delle responsabilità umanitarie degli anni ’90. Vuole anche rinegoziare gli accordi con le potenze straniere.

“Ci sono riforme economiche che influenzano l’appropriazione delle proprie risorse da parte del popolo mauritano”, spiega Mohamed Hendeya, che fa parte della coalizione che sostiene il candidato. “Dobbiamo rivedere gli accordi di cooperazione con le potenze straniere firmati a danno del popolo mauritano nei settori della pesca, dell’estrazione mineraria, del gas e persino dell’agricoltura”.

Il recente passato elettorale è favorevole al candidato Ghazouani. I suoi dialetti sono emersi come chiari vincitori nelle elezioni legislative, comunali e regionali del 2023. L’opposizione, che aveva denunciato la mancanza di trasparenza in queste elezioni, intende invertire la tendenza.

Deutsche Welle

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