Il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi, incontrerà questo giovedì Rafael Grossi, capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). I due uomini cercano di risolvere le divergenze sul programma nucleare iraniano.
L’Iran non negozierà “sotto pressione e intimidazione” sul suo programma nucleare, ha detto giovedì il capo della diplomazia iraniana Abbas Araghchi, dopo un incontro a Teheran con il capo dell'AIEA Rafael Grossi.
“Siamo pronti a negoziare sulla base dei nostri interessi nazionali e dei nostri diritti inalienabili, ma NON siamo pronti a negoziare sotto pressione e intimidazione”ha scritto Araghchi sul social network
L’Iran reagirà immediatamente in caso di pressioni esterne
Il capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana (AEOI), Mohammad Eslami, ha avvertito giovedì che l’Iran risponderà “immediatamente” in caso di pressioni esterne sul programma nucleare del suo paese.
“Qualsiasi risoluzione interventista (da parte dell'AIEA, ndr) negli affari nucleari della Repubblica islamica dell'Iran sarà soggetta a contromisure immediate”ha detto Eslami durante una conferenza stampa a Teheran con il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), Rafael Grossi.
Rafael Grossi considera i “risultati” con l’Iran essenziali per evitare la “guerra”
Giovedì Rafael Grossi ha invitato l'Iran a “risultati” con l'AIEA per quanto riguarda il controllo del suo programma nucleare da evitare “la guerra”. “È essenziale ottenere risultati concreti, tangibili e visibili che dimostrino che questo lavoro comune migliora la situazione (…) e in generale ci tiene lontani dai conflitti e, in ultima analisi, dalla guerra”ha dichiarato Grossi a Teheran, alla presenza del capo del nucleare iraniano. Arrivato mercoledì sera a Teheran, Grossi dovrebbe incontrare anche il presidente iraniano Massoud Pezeshkian, secondo l'agenzia ufficiale Irna. I suoi colloqui a Teheran sono visti come una delle ultime possibilità di diplomazia prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
Nel 2015, l’Iran e diversi paesi tra cui gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo a Vienna, dopo 21 mesi di negoziati. Il testo prevedeva una riduzione delle sanzioni internazionali contro l’Iran, in cambio della garanzia che il Paese non cercherà di acquisire armi atomiche. Teheran nega fermamente di avere tali ambizioni militari.
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