L’esercito israeliano sta usando armi d’assedio medievali per appiccare incendi in Libano?

L’esercito israeliano sta usando armi d’assedio medievali per appiccare incendi in Libano?
L’esercito israeliano sta usando armi d’assedio medievali per appiccare incendi in Libano?
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Un video diffuso sui social network mostra i soldati che brandiscono un’arma d’assedio con proiettili fiammeggianti, lanciati oltre un muro.

Questi soldati farebbero parte dell’esercito israeliano e cercherebbero di appiccare incendi in una zona al confine con il Libano.

Se le immagini sembrano surreali, sono molto autentiche: l’IDF conferma l’uso di un trabucco, un pezzo di artiglieria medievale utilizzato tra il XII e il XVI secolo.

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Le informazioni esaminate

L’esercito israeliano, dotato di sistemi di difesa ed equipaggiamenti militari all’avanguardia, utilizza attualmente armi d’assedio le cui origini risalgono al Medioevo. In ogni caso, questo è ciò che suggerisce un video diffuso sul social network X, in cui si vedono soldati che utilizzano un trabucco per lanciare proiettili infuocati.

Si tratta, ci viene detto, di un’arma schierata al confine tra Israele e Libano con l’obiettivo di appiccare incendi dall’altra parte del muro che separa i due paesi.

Esporre un’area coperta da una fitta vegetazione

A prima vista, sembra difficile immaginare che l’IDF utilizzi un trabucco, un’arma medievale il cui utilizzo si concentrò principalmente tra il XII e il XVI secolo. Progettato per distruggere le fortificazioni nemiche o colpire gli avversari passando sopra le fortificazioni, qui appare modernizzato, con l’aggiunta di ruote e assi che ne permettono il trasporto come un rimorchio.

In apparenza sconcertante, questa scena è tuttavia del tutto autentica. I soldati visibili nelle immagini – uno dei quali impugna un estintore in caso di incidente – fanno parte dell’esercito israeliano, più precisamente di un’unità schierata al confine con il Libano. Riconosciamo anche l’imponente muro eretto nell’area dallo Stato ebraico nel 2018, per proteggersi da potenziali attacchi da parte degli Hezbollah libanesi.

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Interrogati dai media israeliani, i portavoce dell’IDF hanno affermato che l’uso di un’arma del genere è una questione di questione “iniziativa locale”sottolineando che non si tratta di un “strumento ampiamente utilizzato”. Lo aggiunge l’esercito “L’area al confine libanese è caratterizzata da rocce, boschetti e fitta vegetazione spinosa, che rappresenta una sfida per le forze schierate in difesa”.

Negli articoli che parlano di queste manovre, iniziate nel novembre 2023, si avanza un’ipotesi: i soldati cercherebbero così di “esporre l’area per facilitare l’identificazione dei terroristi che tentano di raggiungere il confine o preparare un attentato”.

Una decisione presa dopo il fallimento di altre tecniche

Lo consentirebbe anche dare fuoco alla vegetazione circostante“esporre le posizioni di Hezbollah”. Esperto di armi medievali, citato dal quotidiano finanziario Globiconferma anche questi obiettivi. “Nella zona adiacente al confine”scivola, la copertura vegetale può contribuire a “nascondere persone o armi”.

Un altro media precisa che i militari hanno cominciato ad utilizzare quest’arma da un’altra epoca, dopo il fallimento di diverse tecniche. “Sono state lanciate l’illuminazione e i gusci fumogeni” per appiccare gli incendi nella zona di frontiera, senza molto successo, spiega l’articolo. “Sono stati fatti anche tentativi di accensione diretta utilizzando un sistema di iniezione e spruzzatura del carburante”, senza portare a risultati migliori. Si è deciso così di utilizzare un trabucco e proiettili infuocati, lanciati sul suolo libanese oltre il muro di cemento.

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Thomas DESZPOT

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