Tensioni con la Cina nel menù del G7

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14 giugno 2024 – 06:58

(Keystone-ATS) La Cina sarà al centro dei colloqui del G7 venerdì in Italia, dove i leader dei paesi più ricchi del mondo cercheranno modi per proteggere le loro industrie evitando una guerra commerciale aperta con Pechino.

A seguito di un accordo tra i capi di Stato e di governo per fornire “ulteriore sostegno finanziario a Kiev per circa 50 miliardi di dollari entro la fine dell’anno”, si discuterà anche del sostegno della Cina allo sforzo militare russo nella guerra contro l’Ucraina.

Stati Uniti e Unione Europea sono preoccupati per il rischio posto ai mercati globali dall’aumento delle esportazioni cinesi di prodotti a basso costo alimentate dai sussidi per le nuove tecnologie, in particolare nei settori dell’energia fotovoltaica, dei veicoli elettrici e delle batterie al litio.

Nel menu saranno presenti anche le recenti restrizioni di Pechino sulle esportazioni di minerali cruciali per settori come i veicoli elettrici e le telecomunicazioni.

Le relazioni commerciali tra Cina e Occidente sono attualmente fonte di tensione. Bruxelles ha annunciato mercoledì l’imposizione di dazi doganali aggiuntivi fino al 38% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi nell’UE.

Le discussioni dei leader riuniti in Puglia, il tacco dello Stivale italiano, inizieranno venerdì con una sessione di lavoro dedicata alla sicurezza economica e alle tensioni in Asia, in particolare nel Mar Cinese Meridionale. La Cina, la seconda potenza economica mondiale, avrà un ruolo di primo piano.

“Eccesso di capacità industriale”

Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e il Giappone hanno tutti espresso preoccupazione per la “sovracapacità industriale” cinese che mette in pericolo le aziende occidentali che stanno lottando per competere di fronte a questo flusso.

La Chine juge ces accusations sans fondement, mais la secrétaire américaine au Trésor Janet Yellen a exhorté le mois dernier ses homologues du G7 lors d’une réunion à Stresa dans le nord de l’Italie à présenter “un front clair et uni” sur ce soggetto.

Al termine dei colloqui, i ministri hanno avvertito che prenderanno in considerazione misure per “garantire condizioni di parità” per tutte le economie.

La minaccia lanciata mercoledì dall’UE sulle importazioni cinesi, nonostante la riluttanza di Berlino che teme una guerra commerciale, è priva di “base fattuale e giuridica”, ha detto giovedì Pechino.

“La Cina si riserva il diritto di presentare un reclamo all’OMC e di adottare tutte le misure necessarie per difendere con risolutezza i diritti e gli interessi delle aziende cinesi”, ha affermato He Yadong, portavoce del Ministero del Commercio.

Il mese scorso, gli Stati Uniti dal canto loro hanno aumentato drasticamente i dazi doganali su alcune produzioni cinesi, in particolare del 100% sui veicoli elettrici, con il presidente Joe Biden che è arrivato al punto di accusare la Cina di “barare”.

Venerdì i leader affronteranno anche le recenti restrizioni cinesi sulle esportazioni di minerali rari come gallio, germanio e grafite, cruciali per settori quali telecomunicazioni, elettronica e batterie.

Rischio di carenze

Gli esperti avvertono di carenze e aumenti dei prezzi nel caso Pechino li aumentasse ulteriormente, anche se gli Stati Uniti e altri paesi cercano di diversificare le loro forniture, anche aumentando la produzione interna.

Ma i colloqui con la Cina non si limiteranno al commercio: nel menu ci sarà anche l’aiuto di Pechino all’impegno militare russo. Il G7 “è d’accordo ad agire insieme” contro la fornitura da parte di Pechino a Mosca di “materiali necessari per la sua macchina da guerra”, ha detto giovedì il presidente Joe Biden durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelenskyj.

Quest’ultimo, però, ha assicurato che il presidente Xi Jinping gli ha “dato la sua parola”, durante un’intervista telefonica, che Pechino non venderà armi alla Russia.

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