“Non ci sono le condizioni per l’adozione di un accordo con il Mercosur”

“Non ci sono le condizioni per l’adozione di un accordo con il Mercosur”
“Non ci sono le condizioni per l’adozione di un accordo con il Mercosur”
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MSignora Presidente della Commissione europea, nelle prossime settimane vi apprestate a sottoporre all'approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo l'accordo di associazione tra l'Unione europea (UE) e il Mercosur. Noi, parlamentari francesi al Senato, all'Assemblea nazionale e al Parlamento europeo, desideriamo ricordarvi l'opposizione molto ampia e transpartitica che le nostre assemblee hanno formalmente espresso a questo accordo.

Le risoluzioni adottate dall’Assemblea nazionale nel 2023 e dal Senato nel 2024 stabiliscono che non sono soddisfatte le condizioni democratiche, economiche, ambientali e sociali per la conclusione e l’adozione di un accordo con il Mercosur. Le nostre assemblee ricordano che la Francia ha posto tre condizioni per firmare l’accordo, vale a dire: non aumentare la deforestazione importata nell’UE, rendere l’accordo conforme all’accordo sul clima di Parigi (2015) e introdurre misure speculari in materia sanitaria e ambientale.

Ovviamente queste condizioni non sono soddisfatte. Dall’avvio dei negoziati UE-Mercosur nel 1999, in Amazzonia è stata deforestata un’area equivalente alla penisola iberica. Ora è il vicino Cerrado ad essere gravemente colpito. Sappiamo che questa deforestazione, che contribuisce in modo massiccio alle emissioni di gas serra e al collasso della biodiversità, è legata principalmente al cambiamento nell’uso del suolo per l’allevamento del bestiame e la produzione di soia. Questo accordo commerciale è quindi incompatibile con l’Accordo di Parigi.

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Inoltre, la quantità di pesticidi sparsi è di 6 chili per ettaro (kg/ha) in Brasile, rispetto ai 3,6 kg/ha in Francia. E su mezzo migliaio di pesticidi utilizzati in Brasile o Argentina, quasi 150 sono vietati in Europa perché pericolosi! Allo stesso modo, i paesi del Mercosur utilizzano ancora ampiamente promotori della crescita per il bestiame, come gli antibiotici, che sono vietati anche in Europa. Un simile divario negli standard ambientali, sanitari e di benessere degli animali rappresenta un grave rischio per la salute dei consumatori europei.

Costituisce inoltre una concorrenza sleale per i nostri produttori agricoli mentre l’UE fissa forti ambizioni in questo settore e impone severi vincoli di produzione.

“Ingenuità colpevole”

Questo accordo di libero scambio, che prevede l’apertura di quote aggiuntive, senza dazi doganali o ad aliquote ridotte, per la carne bovina, il pollame, il mais, lo zucchero e l’etanolo, andrebbe inevitabilmente a scapito dei produttori e degli allevatori europei, in un contesto di distorsioni della concorrenza e “colpevole ingenuità”con l'assenza di controlli sui prodotti importati. Alcuni settori agricoli europei sarebbero gravemente indeboliti.

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