Pubblicato il 8 novembre 2024 alle 16:48
Dopo aver flagellato Cuba, si prevedeva che l’uragano Rafael avrebbe perso intensità prima di dirigersi verso ovest. Ma non è proprio quello che è successo.
Una sferzata di energia
La storia deve essere stata piuttosto classica. Una tempesta tropicale acquista forza, colpisce un’isola dei Caraibi, poi perde intensità nel Golfo del Messico. Le acque del Golfo sono meno calde in questo settore, quasi al centro del Golfo. Anche il wind shear lo indebolirebbe. Ma Rafael sembra voler improvvisare piuttosto che seguire il copione.
Inaudito dal 1985
Invece di perdere intensità, Rafael ha ritrovato le forze tra giovedì e venerdì. La tempesta è diventata ancora una volta un uragano di categoria 3, con venti prossimi ai 200 km/h. Un grande uragano è già raro in questo periodo dell’anno nel Golfo del Messico. Rafael non è solo in ritardo, è eccezionale anche in altri sensi. La pressione atmosferica nel nucleo di Rafael è scesa a 956 hPa. Si tratta della pressione più bassa nel Golfo del Messico nel mese di novembre da quando Kate ha raggiunto i 953 hPa nel 1985.
Pieno di sorprese
L’uragano sembra avere altre sorprese nella manica. Stiamo cercando di seguirne da vicino la traiettoria, per preparare la popolazione alle forti piogge. Ma Rafael si rifiuta di collaborare. L’uragano è in qualche modo bloccato tra due creste. Una prima, sopra la Florida, i cui venti dal lato di Rafael soffiano verso nord e potrebbero portarla in quella direzione. Tuttavia, questo scenario non è quello da noi favorito al momento. Un’altra cresta è sopra il Messico, e i venti dal lato di Rafael soffiano verso sud.
Una traiettoria acrobatica
Lo scenario di una svolta verso sud sembrava inizialmente il più probabile. Ma l’intensificazione di Rafael ha mescolato le carte. Esistono diversi modelli che hanno la funzione di prevedere il percorso degli uragani. C’è spesso consenso tra queste previsioni. Nel caso di Rafael, è piuttosto la polarizzazione, addirittura la confusione, a regnare. Alcuni lo inviano in Florida, altri in Texas e altri in Messico. Vediamo anche scenari di traiettoria che si ripetono e fanno un’inversione a U completa. Per il momento non si prevede alcuna grave minaccia per la popolazione, né in Messico né negli Stati Uniti, qualunque sia la traiettoria. Lo scenario preferito manda Rafael a sud, facendogli però perdere intensità, fino al punto in cui si dissiperebbe prima ancora di raggiungere la terra in Messico.
Con la collaborazione di Kevin Cloutier, meteorologo.
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