Stati Uniti: trent’anni di carcere per l’aggressore del marito di Nancy Pelosi

Stati Uniti: trent’anni di carcere per l’aggressore del marito di Nancy Pelosi
Stati Uniti: trent’anni di carcere per l’aggressore del marito di Nancy Pelosi
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David DePape è stato condannato alla fine del 2023 per essere entrato nella casa della coppia a San Francisco nell’ottobre 2022 e per aver fratturato il cranio di Paul Pelosi.

Nancy Pelosi era all’epoca la terza figura nello stato come presidente della Camera dei rappresentanti ed era regolarmente bersaglio di teorie cospirative alimentate dall’estrema destra.

Il processo ha dimostrato come David DePape, un falegname canadese illegale con uno stile di vita solitario, si fosse immerso in un mondo avvelenato dalla disinformazione prima di agire.

Prima dell’udienza di venerdì, Nancy Pelosi ha chiesto al giudice di imporre una pena “molto lunga” per questo attacco “che ha avuto effetti devastanti su tre generazioni” della sua famiglia.

“Ancora oggi, 18 mesi dopo l’intrusione e l’attacco, le tracce di sangue e di effrazione sono impossibili da evitare”, ha detto negli atti giudiziari citati dal quotidiano “San Francisco Chronicle”.

Durante il processo, il 43enne ha raccontato di come è diventato un appassionato ascoltatore di podcast di estrema destra. Sui social network, ha condiviso in particolare pubblicazioni in cui si sostiene che le élite americane siano corrotte e dedite alla pedofilia, o che le elezioni presidenziali del 2020 siano state rubate a Donald Trump.

Il giorno dell’aggressione aveva fatto irruzione nell’abitazione della coppia Pelosi a San Francisco con corda, guanti e nastro adesivo. Ha ammesso agli investigatori che aveva intenzione di “rompere le rotule” del funzionario eletto se non avesse ammesso le “bugie” del campo democratico.

Paolo Pelosi era riuscito ad allertare la polizia, intervenuta all’ultimo minuto. L’aggressione è stata ripresa dalla telecamera pedonale degli agenti (foto).

La vicenda, avvenuta pochi giorni prima delle elezioni di medio termine, ha messo in luce la gravità degli effetti della disinformazione nella campagna elettorale, nonché le profonde divisioni esistenti in America.

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