Il primo ministro mostra la sua fermezza contro la droga

Il primo ministro mostra la sua fermezza contro la droga
Il primo ministro mostra la sua fermezza contro la droga
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In Tailandia, mercoledì il Primo Ministro ha promesso la massima fermezza nei confronti del narcotraffico, chiedendo alla sua amministrazione di portare avanti rapidamente il suo progetto di recriminalizzazione della cannabis. Il governo tailandese ha annunciato a febbraio di voler reinserire la cannabis, ampiamente disponibile nel regno, nella lista degli stupefacenti, ma da allora nulla è cambiato e i “dispensari” legali di cannabis sono ancora in funzione.

La sua depenalizzazione nel giugno 2022 ha consentito l’apertura di un gran numero di dispensari a Bangkok e in altri paesi, ma alcune voci hanno anche denunciato una legge eccessivamente permissiva che è una macchia in Asia, dove l’uso di droghe rimane severamente punito.

“Il problema della droga è un’agenda nazionale e tutte le agenzie devono lavorare insieme per affrontarlo seriamente”, ha detto mercoledì sera Srettha Thavisin nei giorni dei social network.

Il regno, un tempo noto per le sue dure leggi sulla droga, ha cercato di trarre vantaggio dal boom globale dell’uso di marijuana medica negli ultimi anni. La Thailandia è anche un importante paese di transito per l’oppio e la metanfetamina, gran parte della quale viene prodotta nella vicina Birmania devastata dalla guerra.

Chiunque sia coinvolto nel traffico di droga dovrebbe essere consapevole che “anche una singola pillola” può portare ad un procedimento giudiziario, ha scritto Srettha. Il Primo Ministro, in carica dallo scorso agosto, ha spesso espresso la sua contrarietà all’uso ricreativo della cannabis, e ha affermato di aver chiesto al Ministero della Salute di accelerare i passi volti a recriminalizzare la pianta, ad eccezione dell’uso medico.

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