Il governo polacco minaccia di sospendere il diritto d’asilo: dichiarazioni “politicamente irresponsabili”.

Il governo polacco minaccia di sospendere il diritto d’asilo: dichiarazioni “politicamente irresponsabili”.
Il governo polacco minaccia di sospendere il diritto d’asilo: dichiarazioni “politicamente irresponsabili”.
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Asilo e migrazione: Varsavia e Praga chiedono all’UE di inasprire la politica migratoria

“Tra gli elementi della strategia migratoria [révélée le 15 octobre par le gouvernement polonais] comporterà la sospensione territoriale temporanea del diritto di asilo”, ha dichiarato Donald Tusk ai suoi sostenitori, riuniti sabato 12 ottobre al congresso. L’eletto del centrodestra, che ha invitato l’esecutivo europeo a farlo “riconoscere questa decisione”, ha citato domenica sul social network X il precedente finlandese per giustificare questa opzione: “La sospensione temporanea delle domande di asilo è stata introdotta a maggio in Finlandia. È una risposta alla guerra ibrida dichiarata in tutta l’UE”. E questo lunedì l’ex presidente del Consiglio europeo ha ribadito il concetto ribadendo ancora una volta “quella sicurezza [de la Pologne]non può essere oggetto di alcuna trattativa”.

Una “guerra ibrida”

In realtà da tre anni la Polonia si trova ad affrontare una certa pressione migratoria al confine con la Bielorussia, sotto il regime del dittatore Alexander Lukashenko – alleato di Mosca – organizza consapevolmente l’arrivo dei migranti dal Medio Oriente per inviarli nell’Unione Europea. Donald Tusk, tornato al potere dallo scorso dicembre, non ha mai smesso di denunciarlo “guerra ibrida”, unendosi su questo punto ai conservatori nazionali del PiS (Legge e Giustizia), ai quali è tuttavia all’opposizione. Le guardie di frontiera polacche rilevano ogni giorno decine di tentativi di attraversamento irregolare al confine polacco-bielorusso.

È difficile immaginare che l’UE, il Consiglio d’Europa o gli organismi delle Nazioni Unite accetterebbero questo progetto [de suspension du droit d’asile]. Una tale riduzione dei diritti umani non può caratterizzare uno stato democratico. ha criticato X, Hanna Machinska, ex deputata presso l’ufficio del difensore dei diritti in Polonia.

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Critiche virulente nel suo stesso campo

Al di là della cerchia dei seguaci di Donald Tusk, le dichiarazioni di quest’ultimo hanno suscitato indignazione anche tra gli alleati della sua coalizione elettorale, che ha vinto le elezioni l’anno scorso. Come la deputata di sinistra Anna Maria Zukowska, che ha definito l’idea del primo ministro “selvaggio”, deplorando una decisione presa in privato dalla Piattaforma Civica (PO, il partito del Primo Ministro), senza consultazione. “Crediamo che il diritto d’asilo sia ‘sacro’ nel diritto internazionale e derivi dalle convenzioni ratificate dalla Repubblica di Polonia”, Lo ha sottolineato anche il presidente della Camera bassa polacca, Szymon Holownia, anch’egli partner dell’eterogeneo governo guidato da Donald Tusk.

Le dichiarazioni del primo ministro del governo polacco sono politicamente irresponsabili. Il Primo Ministro sa, o almeno dovrebbe sapere, che la loro attuazione è impossibile. ha aggiunto Witold Klaus alla versione polacca dei media online Interno aziendale. L’annuncio di sabato non ha sorpreso questo ricercatore del Centro di ricerca sulle migrazioni dell’Università di Varsavia, che conosce bene la linea conservatrice del governo di Donald Tusk sull’immigrazione.

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Un’uscita strategica in vista delle presidenziali?

Sembra che la motivazione dietro la guida dell’esecutivo sia più una questione di calcolo politico, mentre le elezioni presidenziali della prossima primavera potrebbero porre fine a una burrascosa convivenza con il presidente Andrzej Duda, delle fila del PiS. “Donald Tusk è riuscito nell’impossibile, cioè ha rivolto l’attenzione al congresso del suo partito, quando quella giornata sarebbe stata inevitabilmente dominata dai media polacchi dal congresso del PiS,” analizza Anna Paczesniak, politologa dell’Università di Wroclaw. “Tusk cerca costantemente di dimostrare che è lui, non Kaczynski [le chef du PiS]che è in grado di garantire la sicurezza dei polacchi e non esita a esporsi alle critiche, sottolinea l’accademico, che aggiunge “L’UE è stata troppo frettolosa nel credere che Donald Tusk stesse nuotando nel filone principale della politica migratoria dell’UE.”

La Commissione europea, astenendosi dall’entrare nel gioco, si è limitata a ricordarlo “Gli Stati membri sono vincolati da obblighi internazionali ed europei, compreso quello di consentire l’accesso alla procedura di asilo”.

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