“Il viaggio della fiaccola è un modo per trasportare il marchio olimpico a spese dei contribuenti”

“Il viaggio della fiaccola è un modo per trasportare il marchio olimpico a spese dei contribuenti”
“Il viaggio della fiaccola è un modo per trasportare il marchio olimpico a spese dei contribuenti”
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VSCome spiegare che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) perpetua, ad ogni edizione dei Giochi, il viaggio della fiamma olimpica, rituale lanciato dai nazisti, facendo credere che risalga all’antichità? Se l’incendio del calderone allo Stadio Olimpico risale ai Giochi di Amsterdam del 1928, l’accensione della fiamma ad Olimpia (Grecia) e il viaggio della fiaccola sono infatti un’invenzione di Carl Diem, organizzatore dei Giochi di Berlino del 1936. .

Pierre de Coubertin gli disse allora che avrebbe preferito che la fiamma fosse accesa davanti al suo altare, eretto nello stesso luogo nel 1927, piuttosto che davanti al tempio di Zeus. Amédée Outrey, il diplomatico francese di stanza ad Atene nel 1936, lo vide chiaramente “facile operazione da parte dei servizi del DR Goebbels » E “tanti collegamenti utili e arditi con le feste del fuoco, care alla mitologia germanica”.

Ricordiamo che il fuoco sacro, che ardeva nei santuari dell’antica Grecia, non veniva mai acceso per aprire le gare atletiche a Olimpia o altrove. Quanto alle corse con le fiaccole chiamate “lampadedromie”, la loro unica funzione era quella di unire i cittadini nella rievocazione dell’addomesticamento del fuoco da parte degli uomini.

Il rituale ideato da Diem presenta infatti una forte analogia con le fiaccolate organizzate dai nazisti a Berlino e Norimberga, e con l’ideale della purificazione mediante il fuoco simboleggiato dalle svastiche. Per quanto riguarda la tratta Olympia-Berlino, essa illustra la tesi dei raciologi del IIIe Reich che voleva dimostrare che il “Razza ariana” era legato alla città militare di Sparta.

Evocare la storia

Allora perché questo rituale nazista riemerse nel 1948 a Londra? Non possiamo capirlo senza tenere presente la vicinanza di Diem e del nuovo presidente del CIO, lo svedese Sigfrid Edström, con la IIIe Reich. La loro idea era riaccendere la fiamma a Berlino e portarla a Londra. Ma questo senza il democratico e conservatore Lord Burghley, il quale si oppose alla partecipazione degli atleti tedeschi e la ottenne “la staffetta della pace” parte da Olimpia. D’ora in poi l’attenzione dei media si concentrerà sul simbolo rappresentato dall’ultimo portatore della fiamma.

Alcuni paesi vogliono riparare le ingiustizie, come la Finlandia nel 1952 con il suo campione Paavo Nurmi, sospeso a vita nel 1932 dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera. Altri cercano di evocare la storia. L’atleta giapponese Yoshinori Sakai è stato promosso nel 1964 perché era nato il giorno del bombardamento di Hiroshima. Ad Atlanta nel 1996 o a Sydney nel 2000, i paesi ospitanti sembravano esprimere rimorso per il loro razzismo istituzionale scegliendo il pugile afroamericano Mohamed Ali e l’atleta aborigena Cathy Freeman.

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