L’Italia trasferisce i primi migranti in Albania a causa dello sordido patto concluso da Giorgia Meloni

L’Italia trasferisce i primi migranti in Albania a causa dello sordido patto concluso da Giorgia Meloni
L’Italia trasferisce i primi migranti in Albania a causa dello sordido patto concluso da Giorgia Meloni
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ADNAN BECI/AFP Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni tiene una conferenza stampa con il Primo Ministro albanese nell’ambito della sua visita al sito di un centro per migranti a Shengjin, 5 giugno 2024.

ADNAN BECI/AFP

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni tiene una conferenza stampa con il Primo Ministro albanese nell’ambito della sua visita al sito di un centro per migranti a Shengjin, 5 giugno 2024.

IMMIGRAZIONE – È la prima volta che un Paese dell’Unione Europea dirotta migranti verso un Paese terzo. Lunedì 14 ottobre l’Italia ha trasferito il primo gruppo di migranti nei centri che gestisce in Albania in base ad un controverso accordo tra i due paesi. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha giudicato in giugno che questa misura costituiva un “ deterrenza straordinaria » per chi ha intenzione di venire in Italia.

Questi migranti, di cui non è stato specificato numero e provenienza, verranno trasferiti in due centri di accoglienza in Albania. Sono stati arrestati in mare mentre cercavano di raggiungere le coste europee.

Celle per richiedenti asilo respinti

IL “persone vulnerabili”cioè donne, bambini e uomini malati o che mostravano segni di tortura furono portati sull’isola di Lampedusa, nel sud Italia, indica Il Guardiano.

Gli uomini arrestati in mare passeranno prima attraverso il porto di Shengjin, dove sono stati allestiti uffici in edifici prefabbricati dietro alti cancelli, per essere censiti. Verranno poi inviati nell’ex base militare di Gjader, che può ospitare 3mila persone, dove aspetteranno di sapere se la loro richiesta di asilo verrà accolta o meno.

In prefabbricati di 12 mq circondati da alte mura e telecamere e monitorati dalle forze dell’ordine, saranno trattenuti con un provvedimento di fermo amministrativo deciso dal prefetto di Roma.

Tutto ciò che accade all’interno del campo è di responsabilità degli italiani, mentre la sicurezza esterna è assicurata dalle forze di sicurezza albanesi. In questa operazione sono coinvolti più di 300 militari, medici e giudici italiani.

L’elaborazione delle richieste di asilo potrebbe richiedere fino a quattro settimane, secondo una fonte a conoscenza delle procedure che ha chiesto di rimanere anonima all’AFP. Per gli uomini a cui sarebbe stato rifiutato l’asilo, nel campo furono allestite celle. Verranno trattenuti in queste carceri in vista del loro eventuale rimpatrio nel Paese di origine.

Fino a 36mila migranti mandati in Albania

Questo accordo tra Italia e Albania, aspramente criticato dalle ONG per i diritti umani, è stato firmato nel novembre 2023 dal capo del governo italiano, Giorgia Meloni, e dal suo omologo albanese, Edi Rama, desideroso di aderire all’Unione Europea.

Secondo i termini dell’accordo con l’Albania, ogni anno nel Paese balcanico possono essere inviati fino a 36.000 migranti, riferisce Reuters. Ma a patto che provengano da una lista di Paesi sicuri, il che limita notevolmente la possibilità per loro di ottenere asilo. Questo elenco comprende 21 paesi, tra cui Bangladesh, Egitto, Costa d’Avorio e Tunisia. L’anno scorso sono arrivati ​​in Italia più di 56.000 migranti da questi quattro paesi, nota l’agenzia.

Italia e Ungheria hanno proposto di estendere il principio su scala europea, con la creazione di “hub di ritorno”, centri in cui i migranti illegali verrebbero rimpatriati verso paesi al di fuori dell’UE. Una proposta che potrebbe essere discussa al vertice europeo del 17 e 18 ottobre a Bruxelles. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Bruno Retailleau “non escludere” questa proposta, giovedì 10 ottobre, a Lussemburgo.

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