Mazan stupra: “L’ho caricata di alcol e per di più…”, questo messaggio indicibile inviato a uno degli imputati

Mazan stupra: “L’ho caricata di alcol e per di più…”, questo messaggio indicibile inviato a uno degli imputati
Mazan stupra: “L’ho caricata di alcol e per di più…”, questo messaggio indicibile inviato a uno degli imputati
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Il processo per stupro a Mazan continua. Molti uomini, di età compresa tra 26 e 74 anni, sono sotto processo ad Avignone per lo stupro di Gisèle Pélicot. Tra loro c’è il marito della vittima, Dominique Pélicot, accusato di aver consegnato la moglie a uomini reclutati su un sito di incontri.
Fatti accaduti mentre lei era incosciente. Questo venerdì, 11 ottobre, un informatico quarantenne ha ammesso i fatti. Fu durante il parto che conobbe “Dorian, medico in pensione” alias Dominique Pélicot. Inizia la sua testimonianza affermando: “Credo che M Me Pelicot non è venuto per sentire scuse. Non siamo qui per quello. Ciò di cui abbiamo bisogno è dare spiegazioni”.

Sul banco dei testimoni, l’imputato continua: “Non sono andato lì per commettere un crimine. Non sapevo che la signora non fosse consenziente, ero convinto che fossero complici”. Successivamente, ha chiarito che stava pensando di andare a “coppia borghese, sposata da molto tempo. Non riesco a immaginare che il marito possa mettere sua moglie in pericolo e farle del male in quel modo”. Tuttavia, nel fascicolo dell’indagine, vengono rivelati i messaggi scambiati tra l’imputato e Dominique Pélicot. “L’ho riempita di alcol e per di più ha preso solo il sonnifero,” indica il marito di Gisèle Pélicot.

Stupri Mazan: rivelazioni choc durante il processo

Questo messaggio è stato inviato il 27 giugno 2020 alle 21:44. Dominique Pélicot allega anche le foto della moglie nuda. Al che l’imputato chiede: “Il sonnifero funziona? Fatemelo sapere in anticipo perché ho ancora venti minuti di macchina.” Il giornale Il mondo Precisa poi che viene trasmesso un video, in cui vengono confermati i fatti. I media spiegano che, di fronte a queste immagini, Dominique Pélicot abbassa gli occhi e talvolta si copre le orecchie. LUI non vuole guardare le scene che ha girato, montato, intitolato e archiviato. Inoltre non risponde alle domande poste sulle immagini.

Sono intervenuti altri imputati, tra cui un ex camionista. Si ricorda che, mentre si spogliava in cucina, Dominique Pélicot venne ad avvertirlo che non erano soli. “Vedrai, c’è mia moglie, stiamo facendo un gioco di ruolo, lei fa finta di dormire,” ha detto. Da parte sua, l’imputato ha detto di non essere sorpreso da questo annuncio. “Non mi ha disturbato più di tanto. È la sua casa, la sua stanza, il suo letto, sua moglie. Mi fidavo di questo signore”, ha dichiarato, precisando di aver capito che «era successo qualcosa di grave» quando si è trovato in custodia di polizia.

Gisèle Pélicot: una donna sempre presente in tribunale

Gisèle Pélicot non perde mai un giorno in questa corte.
Di fronte all’imputato, dimostra una forza incredibile e si mette in ascolto, quotidianamente, dei fatti di cui è stata vittima. Come riportato dal giornale, ad assistere all’udienza era una donna muta e integerrima. Ascolta le risposte, prende appunti e talvolta parla con lo psicologo accanto a lei. Se alcuni imputati tentano di parlarle, Gisèle Pélicot preferisce “distogliere lo sguardo” per non prestare loro la minima attenzione. “Tra lei e l’ex marito”, ha osservato un avvocato difensore, “rimangono ormai cinquanta nemici comuni”, conclude il giornale.

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