“La Prima Donna”, c’era una volta il femminismo ugandese

“La Prima Donna”, c’era una volta il femminismo ugandese
“La Prima Donna”, c’era una volta il femminismo ugandese
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Pubblicato il 7 maggio 2024 alle 04:47.

Crescere nell’Uganda di Idi Amin Dada negli anni ’70 non è stato facile, soprattutto quando eri una ragazza. Ci vorranno più di 500 pagine affinché Kirabo raggiunga l’età adulta, in una storia portata da una dinamica accattivante e da un umorismo che non vacilla di fronte a nessun dramma. La prima donna è il secondo romanzo di Jennifer Nansubuga Makumbi dopo Kintu (Metailié, 2019). Nel 1975, Kirabo, una piccola cavalletta di 12 anni, cresceva nel villaggio di Nattetta. “Tutto l’amore della famiglia appartiene a lui”, soprattutto quello di suo nonno Miiro.

Ma le manca una madre e nessuno vuole dirle dove si trova o perché l’ha abbandonata. Kirabo pensa di avere una spiegazione: è perché è una strega. A volte, infatti, lascia il suo corpo per volare via. Rivolge quindi le sue domande alla vera strega del villaggio, la vecchia Nsuuta, di nascosto da sua nonna che nutre un odio inspiegabile per il cieco. Per quanto riguarda la madre, Nsuuta le dice che è viva e non può incontrare sua figlia perché suo marito non sa nulla della sua esistenza.

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