Domenica 5 maggio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è intervenuto durante una cerimonia di commemorazione dell’Olocausto presso il memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme. Ha riaffermato il suo desiderio di continuare la guerra nonostante le “pressioni” internazionali.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha insistito questa domenica, 5 maggio, sul fatto che “nessuna pressione internazionale” avrebbe impedito a Israele di “difendersi”.
“Dico ai leader di tutto il mondo che nessuna pressione, nessuna decisione da parte di un organismo internazionale impedirà a Israele di difendersi”, ha detto Benjamin Netanyahu durante una cerimonia di commemorazione dell’Olocausto al memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme.
“Se Israele deve rimanere solo, Israele rimarrà solo”, ha insistito il primo ministro israeliano, mentre domenica si è conclusa senza progressi la riunione al Cairo su una proposta di tregua associata al rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza.
Il leader israeliano ha parlato questa domenica con Emmanuel Macron, che lo ha invitato a “cessare” le operazioni a Gaza.
Ha denunciato anche “questo terribile vulcano di antisemitismo” che si sta diffondendo nel mondo contro Israele per la sua guerra a Gaza, lanciata dopo l’attacco senza precedenti di Hamas del 7 ottobre.
“Non ci incatenerai le mani”
Benjamin Netanyahu ha paragonato le proteste osservate nelle università di tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, alla discriminazione che gli ebrei subirono nelle università tedesche durante la seconda guerra mondiale.
“Che distorsione della giustizia e della storia”, ha detto. Le critiche, ha detto, non sono “dovute alle nostre azioni, ma perché esistiamo… perché siamo ebrei”.
“Oggi affrontiamo ancora una volta nemici intenzionati a distruggerci”, ha detto Netanyahu alla grande folla riunita per la cerimonia.
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“Non ci incatenerete le mani… Israele continuerà a combattere il male umano… fino alla vittoria”, ha detto. “Sconfiggeremo i nostri nemici genocidi mai più!”, ha concluso.
