GAMBIA-MONDO-ISLAM-DIPLOMAZIA / Ripresa dei lavori del 15° vertice dell’OIC, prevista una risoluzione sulla Palestina e la Dichiarazione di Banjul – Agenzia di stampa senegalese

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GAMBIA-MONDO-ISLAM-DIPLOMAZIA / Ripresa dei lavori del 15° vertice dell’OIC, prevista una risoluzione sulla Palestina e la Dichiarazione di Banjul – Agenzia di stampa senegalese
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Banjul, 5 mag. (APS) – Riprendono questa domenica, presso il Centro internazionale Dawda Kairaba Jawara di Banjul, i lavori del 15° vertice dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC), con la partecipazione del presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye.

Il programma della seconda e ultima giornata di questo Summit, che si svolgerà sul tema “Rafforzare l’unità e la solidarietà attraverso il dialogo per lo sviluppo sostenibile”, prevede il proseguimento degli interventi dei Capi di Stato e di Governo e dei Capi delegazione.

È inoltre prevista una sessione di chiusura per l’adozione di una risoluzione sulla questione della Palestina e di Gerusalemme, l’adozione del comunicato finale e della Dichiarazione di Banjul.

Al termine dei lavori è prevista una conferenza stampa congiunta del presidente del Gambia Adama Barrow, attuale presidente dell’OIC, e di Hissein Brahim Taha, segretario generale dell’organizzazione.

Sabato si è aperta la quindicesima sessione del vertice dell’OIC. La situazione in Palestina è stata al centro degli interventi dei leader dell’OIC che hanno condannato gli abusi di Israele e ricordato il diritto dei palestinesi ad uno Stato.

Il presidente Bassirou Diomaye Faye ha dichiarato che il Senegal è “particolarmente preoccupato per la catastrofica situazione di Gaza”, denunciando “la visione indifferente della comunità internazionale”, “l’inerzia del Consiglio di sicurezza dell’ONU e il “disprezzo delle più elementari regole umanitarie”. .

Il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC), Hissein Brahim Taha, ha deplorato la situazione “grave e senza precedenti” che attraversa il popolo palestinese, denunciando la “persistenza dei crimini” e la “brutalità dell’aggressione militare” di Israele contro Palestina.

Il presidente del Gambia Adama Barrow, il nuovo attuale presidente dell’OIC, ha riaffermato “la necessità di consentire al popolo palestinese di riconquistare i suoi legittimi diritti nazionali, come riconosciuti dalla comunità internazionale, attraverso il riconoscimento di uno Stato di Palestina entro i confini del 1967, con Gerusalemme come capitale.

Da parte sua, Faisal bin Farhan bin Abdullah, ministro degli Esteri saudita, ha ribadito le richieste del regno per un cessate il fuoco immediato e permanente, l’apertura di corridoi umanitari e di soccorso sicuri e la fine delle sofferenze del fraterno popolo palestinese consentendogli di ottenere tutti i loro diritti legittimi, compreso il diritto all’autodeterminazione, a stabilire un proprio Stato indipendente e a vivere in sicurezza.

Era rappresentata la stragrande maggioranza dei leader dei 57 paesi membri dell’OIC.

I presidenti della Guinea-Bissau, Umaro Sissoco Embalo, del Gibuti, Ismaïl Umar Guelleh, della Mauritania, Mohamed Ould El-Ghazouani, della Sierra Leone, Julius Maada Bio, il vicepresidente della Costa d’Avorio, il primo ministro algerino e Ai lavori partecipano il ministro degli Affari turco, nonché rappresentanti di Emirati Arabi Uniti, Egitto, Qatar, Kuwait e Russia.

Il re del Marocco Mohammed VI è rappresentato dal ministro degli Habous e degli Affari islamici, Ahmed Toufiq.

Al vertice partecipano anche Bahrein, Iran, Libia, Marocco, Uganda, Pakistan, Somalia e Togo.

La questione palestinese, la pace e la sicurezza, la situazione delle comunità musulmane e delle minoranze nei paesi non membri, le questioni giuridiche, umanitarie, sociali, culturali, economiche, scientifiche e tecnologiche, i media, amministrative e finanziarie sono nel menu di questo 15° vertice.

L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) conta 57 stati membri sparsi in quattro continenti. È stata fondata nel settembre 1969 in seguito all’incendio doloso della terza moschea dell’Islam (dopo quelle della Mecca e di Medina), Masjdi Al Aqsa a Gerusalemme.

L’OIC mira a proteggere e salvaguardare gli interessi del mondo musulmano promuovendo la pace e l’armonia globali. I suoi tre organi principali sono: il Vertice dei Capi di Stato, il Consiglio dei Ministri degli Esteri (CFM) e il Segretariato Generale.

Nel 2016, l’Organizzazione ha adottato un piano d’azione decennale incentrato su pace e sicurezza, Palestina e Al-Quds (Gerusalemme), riduzione della povertà, lotta al terrorismo, investimenti e finanza, sicurezza alimentare, scienza e tecnologia, cambiamento climatico e sostenibilità , moderazione, armonia culturale e interreligiosa, emancipazione delle donne, azione umanitaria islamica congiunta, rispetto dei diritti umani e buon governo, tra gli altri.

OID/FD

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