In Libano, i civili sono bloccati tra lo sfollamento e l’impossibilità di trovare rifugio, denuncia l’UNHCR
Per l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi, più di un milione di libanesi e rifugiati in Libano sono intrappolati sotto i bombardamenti israeliani: alcuni sono costretti a spostarsi e altri, che lo vorrebbero, non possono partire. Da quando Israele e Hezbollah libanese sono entrati in guerra aperta il 23 settembre, più di un milione di persone sono state gettate sulle strade del Libano, o lo hanno lasciato, più di un sesto della popolazione.
“C’è una sfida umanitaria creata dallo sfollamento e un’altra sfida dovuta all’impossibilità di spostarsi”a dit Filippo Grandi. “Ci sono ancora 6mila rifugiati siriani nel sud, che non potevano partire perché la situazione non era sicura e ora non sanno dove andare ed è troppo tardi”ha sviluppato Ivo Friesen, capo dell’UNHCR in Libano.
Altri rifugiati siriani, cacciati dal loro Paese a causa della guerra, si stanno ora dirigendo nella direzione opposta, in fuga da un nuovo conflitto. “Stimiamo, e le cifre sono sicuramente più alte, che 220.000 persone abbiano attraversato il confine tra Libano e Siria, di cui il 70% siriani e il 30% libanesi”ha riferito il signor Grandi.
Ma venerdì un attacco aereo israeliano ha tagliato la strada principale tra Libano e Siria, utilizzata negli ultimi giorni da folle di sfollati. “Bombardare questa strada, bloccando di fatto molte persone che cercavano rifugio in Siria, è un altro esempio” ostacoli che si trovano davanti agli sfollati, ha continuato.
Grandi ha inoltre annunciato che lunedì si recherà sul lato siriano del confine e poi a Damasco per discutere con le autorità la sorte riservata ai profughi siriani che ritornano nel Paese. Intende supplicare affinché loro “dimostrare (…) che rispettano queste persone, la loro sicurezza e la capacità di tornare a casa o andare dove devono andare”ha detto, mentre molti rifugiati siriani temono maltrattamenti al loro ritorno.