Perché il conflitto israelo-palestinese scatena così tanta passione in Francia?

Perché il conflitto israelo-palestinese scatena così tanta passione in Francia?
Perché il conflitto israelo-palestinese scatena così tanta passione in Francia?
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È un aneddoto che racconta spesso Bertrand Badie, professore emerito a Sciences Po Paris. La scena si svolge nel pieno della crisi dei “gilet gialli”. Sta prendendo un caffè su una terrazza parigina quando all’improvviso passa un corteo di manifestanti vestiti con il famoso giubbotto di sicurezza fluorescente. Nel corteo, l’insegnante di scienze politiche, ora in pensione, vede una bandiera palestinese. Si precipita e si avvicina alla donna che lo brandisce. Le chiede perché. “Perché sono come noi, soffrono”risponde in sostanza.

Questa scena, ambientata ben prima del 7 ottobre 2023, rivela quanto siano potenti i simboli portati dal conflitto israelo-palestinese. Quella, in particolare, dei deboli contro i forti, di Davide contro Golia: l’immaginario biblico non è mai lontano nel confronto per una terra che ha visto nascere, in ordine, i tre grandi monoteismi: ebraismo, cristianesimo e islam aspetto nel tempo. Guerra di religioni? Di legittimità storica, territoriale o addirittura morale? Tutte le dimensioni sono intrecciate in quella che sta per diventare la “Guerra dei Cent’Anni” dei tempi moderni. Un conflitto multidimensionale i cui echi risuonano dalle Nazioni Unite fino al più intimo degli individui, un conflitto che attraversa e lacera la comunità internazionale, le società – in particolare quella francese, tesa su questo tema -, ma anche le comunità, le famiglie, le persone. È un conflitto speculare in cui ognuno proietta la propria visione del mondo, le proprie convinzioni, i propri valori, le proprie convinzioni più profonde.

Abbiamo bisogno di ulteriori prove dell’interesse suscitato da quanto sta accadendo tra il Mar Mediterraneo e il fiume Giordano? Il fumetto del ricercatore Vincent Lemire e Christophe Gaultier intitolato Storia di Gerusalemme (Les Arènes, 2022) ha appena superato le 300.000 vendite. Questo fenomeno, sebbene sia iniziato prima dell’attacco di Hamas in Israele, da allora è cresciuto, in particolare grazie agli interventi mediatici sempre incisivi, corretti ed equilibrati di Vincent Lemire. Lo stesso pubblicò, con Thomas Snégaroff, un’opera didattica, Israele/Palestina. Anatomia di un conflitto (Les Arènes, 136 pagine, 17 euro): uscito ad aprile, l’opera ha già venduto più di 30.000 copie. Più che passione, questo entusiasmo editoriale rivela sete di conoscenza, bisogno di comprendere una situazione antagonista spesso percepita dal grande pubblico come complessa e soprattutto insolubile.

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