Il primo ministro tunisino denuncia la situazione palestinese durante il vertice in Francia

Il primo ministro tunisino denuncia la situazione palestinese durante il vertice in Francia
Il primo ministro tunisino denuncia la situazione palestinese durante il vertice in Francia
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Il primo ministro tunisino Kamel Madouri ha espresso le sue preoccupazioni sulla situazione in Palestina durante il suo discorso al 19° vertice della Francofonia, tenutosi a Villers-Cotterêts, in Francia, il 4 ottobre. Madouri ha denunciato quello che ha definito un “genocidio” contro la popolazione di Gaza che dura da quasi un anno.

Ha riaffermato il fermo sostegno della Tunisia al diritto dei palestinesi ad avere uno “Stato indipendente e sovrano”. Allo stesso modo, Madouri ha parlato dell’escalation delle tensioni in Libano, definendo lo sviluppo “pericoloso” e chiedendo un rapido intervento internazionale per evitare un grave conflitto regionale.

Il Primo Ministro ha anche chiesto l’intervento dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF) per prendere posizione su queste questioni cruciali in Medio Oriente. Secondo lui è necessario un cessate il fuoco immediato in Palestina e l’OIF deve impegnarsi attivamente per una pace duratura.

In questo contesto di tensione, il vertice ha segnato il passaggio della presidenza dell’OIF dalla Tunisia alla Francia. In questo contesto, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito l’impegno della Francia a favore di una soluzione a due Stati per risolvere il conflitto israelo-palestinese.

Allo stesso tempo, Emmanuel Macron ha anche espresso la sua condanna della “guerra di aggressione” della Russia in Ucraina. Ha ricordato la posizione della Francia nei confronti del rispetto del diritto internazionale e della promozione di una pace stabile. Dall’incursione militare della Russia in Ucraina, il 24 febbraio 2022, sono state introdotte sanzioni da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, nonché sostegno militare a Kiev.

La Russia giustifica il suo intervento proteggendo le popolazioni di lingua russa nel Donbass e chiede all’Ucraina di rinunciare ad aderire ad alleanze militari come la NATO, chiedendo inoltre a Kiev di adottare uno status di totale neutralità.

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