Stati Uniti: per TikTok la battaglia legale non è finita

Stati Uniti: per TikTok la battaglia legale non è finita
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Secondo la legge firmata mercoledì dal presidente americano Joe Biden, TikTok ha ora 270 giorni (quasi nove mesi) per trovare nuovi investitori non cinesi, altrimenti l’applicazione verrà vietata negli Stati Uniti. La Casa Bianca può concedere ulteriori 90 giorni. Durante questo periodo TikTok, che conta 170 milioni di utenti americani, potrà continuare normalmente le sue attività negli Stati Uniti.

ByteDance, la società madre di TikTok, ha già annunciato che si batterà in tribunale contro la legge che, secondo lei, viola la libertà di espressione dei suoi utenti, garantita dal Primo Emendamento della Costituzione americana.

L’azienda ha motivo di essere ottimista: era già riuscita a revocare un ordine esecutivo simile dell’ex presidente Donald Trump nel 2020. Ha poi presentato ricorso e un giudice ha sospeso temporaneamente l’ordine esecutivo, ritenendo che le ragioni addotte per il divieto fossero esagerate e la libertà di espressione minacciata. Il governo Trump ha poi provato a forzare la vendita di TikTok ai gruppi Oracle e Walmart, senza successo.

La nuova legge mira ad aggirare le difficoltà incontrate in precedenza. Gli esperti ritengono che la Corte Suprema potrebbe essere sensibile alle argomentazioni sulla sicurezza nazionale avanzate dai funzionari eletti, senza però avere certezze. Candidato repubblicano di fronte al presidente uscente per le elezioni del prossimo novembre, Trump si dice ora contrario al divieto di TikTok, che, secondo lui, andrebbe a vantaggio di un concorrente, Meta (Facebook, Instagram).

Chi può acquistare TikTok?

Trovare un’azienda che possa permettersi TikTok non è un’impresa facile di per sé. È improbabile che i giganti digitali, Meta o Google in particolare, intraprendano un’operazione del genere, a causa dei rischi di concentrazione del settore dei social network che ciò implicherebbe.

Anche Microsoft, proprietaria di LinkedIn, social network professionale e oggi la più grande capitalizzazione al mondo, potrebbe avere difficoltà con le autorità garanti della concorrenza se si lanciasse nell’operazione.

Oracle potrebbe, tuttavia, tornare in gioco. Sin dal suo primo tentativo di acquisizione, spinto dal governo Trump, il gruppo ha aiutato TikTok a soddisfare i requisiti di sicurezza nazionale degli Stati Uniti attraverso un programma, Project Texas, che colloca i dati degli utenti americani in una società separata, ma ancora sotto il controllo di ByteDance.

L’ex segretario al Tesoro sotto la presidenza Trump, Steven Mnuchin, ha espresso interesse e all’inizio di questo mese ha dichiarato che stava creando un pool di investitori con l’obiettivo di fare un’offerta per ByteDance. Ma ha poca esperienza nel settore tecnologico e gli esperti dicono che le sue ambizioni in questo settore sono esagerate.

Cosa succede senza un’offerta?

A meno che i tribunali non decidano diversamente, ByteDance ha tempo fino al 24 aprile 2025, inclusa un’eventuale proroga della scadenza, per trovare un acquirente per TikTok. Se il gruppo cinese non dovesse riuscirci, vedrà il suo social network scomparire dagli application store di Apple e Google e non potrà più aggiornarlo. In altre parole, l’app scomparirà lentamente negli Stati Uniti, a meno che ByteDance non decida di chiudere completamente TikTok in quel paese.

I grandi vincitori di un potenziale divieto di TikTok sarebbero Meta e Google, che hanno lanciato equivalenti a brevi video divertenti, Reels e YouTube Shorts. Entrambi guadagnerebbero quote di mercato negli Stati Uniti, mentre TikTok sembra essere in fase di stallo, senza dubbio a causa delle preoccupazioni sul suo futuro.

Reazione cinese

La Cina ha iniziato a pesare sulla battaglia per il futuro americano di TikTok. Per Pechino il rischio è che la situazione del social network crei un precedente in cui un’azienda cinese si ritrova a dover rivendere uno dei suoi asset più redditizi, in particolare il suo algoritmo, che i suoi concorrenti invidiano.

La Cina non vuole che le sue aziende di successo subiscano un destino simile in futuro. L’argomento è stato sollevato durante lo scambio telefonico tra il presidente cinese Xi Jinping e Biden all’inizio di questo mese.

Di Le360 (con AFP)

25/04/2024 alle 8:46

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