Rompere con la Cina o essere bandito: gli Stati Uniti lanciano l’ultimatum su TikTok

Rompere con la Cina o essere bandito: gli Stati Uniti lanciano l’ultimatum su TikTok
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Martedì il Senato degli Stati Uniti ha adottato una legge che chiede al gigante dei social media TikTok di tagliare i suoi legami con la sua società madre ByteDance, e più in generale con la Cina, se non vuole rischiare di essere bandito negli Stati Uniti.

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Il presidente Joe Biden ha subito annunciato che avrebbe promulgato il testo, adottato pochi giorni prima anche dalla Camera dei Rappresentanti, l’altra componente del Congresso americano.

Candidato alla rielezione a novembre, il capo di Stato democratico ha ribadito la sua “preoccupazione” per TikTok durante uno scambio con il suo omologo cinese Xi Jinping all’inizio di aprile.

Vietare TikTok “violerebbe la libertà di espressione” di 170 milioni di americani, ha protestato il popolare social network subito dopo il voto alla Camera dei Rappresentanti di sabato.

Se entrerà in vigore, il testo obbligherà ByteDance, la società madre cinese di TikTok, a vendere l’applicazione entro dodici mesi, pena l’esclusione dagli store Apple e Google sul territorio americano.

Tuttavia, il suo potenziale divieto rischia di essere contestato in tribunale.

Mercoledì, interrogato su questa nuova legge, il portavoce della diplomazia cinese, Wang Wenbin, ha semplicemente fatto riferimento alla “posizione di principio della Cina” in materia.

A marzo, il portavoce del Ministero del Commercio cinese, He Yadong, ha invitato Washington a “rispettare le regole dell’economia di mercato” e ha indicato che Pechino avrebbe adottato “tutte le misure necessarie per preservare i suoi diritti e interessi legittimi”.

L’ultimatum dei legislatori americani al popolarissimo social network fa parte di un gigantesco pacchetto che comprende soprattutto aiuti all’Ucraina, a Israele e a Taiwan, quest’ultima denunciata mercoledì anche da Pechino.

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