La Rai accusata di censura a favore della Meloni

La Rai accusata di censura a favore della Meloni
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Giorgia Meloni ha negato ogni censura, rispondendo postando sul suo account Facebook il discorso cancellato.

AFP

Giovedì l’Italia celebra la Giornata della Liberazione dal Fascismo, un anniversario oscurato da un caso di censura nella televisione pubblica che ha coinvolto il Primo Ministro di estrema destra Giorgia Meloni.

La Rai, che gestisce diversi canali ed emittenti radiofoniche in parte finanziate con il canone, ha cancellato all’ultimo minuto un monologo sul fascismo di un famoso scrittore che doveva andare in onda sabato scorso in vista delle celebrazioni del 25 aprile. La decisione di cancellare questo monologo di Antonio Scurati, che accusava il partito postfascista della Meloni, Fratelli d’Italia, di riscrivere la storia, ha scatenato una valanga di critiche.

E questo mentre da mesi l’opposizione denuncia il peso crescente in Rai di figure ideologicamente vicine al governo guidato da Giorgia Meloni, il più a destra dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, al punto che la Rai è soprannominata da qualche “Meloni TV”.

“La Rai non è più un servizio pubblico”

“La RAI non è più un servizio pubblico, ma si sta trasformando in un megafono del governo”, ha denunciato Elly Schlein, leader del Partito Democratico (PD, centrosinistra), principale forza di opposizione, facendo eco alle preoccupazioni espresse dalla RAI sindacato dei giornalisti.

Giorgia Meloni ha negato ogni censura da parte sua, e ha risposto pubblicando sul suo account Facebook il monologo cancellato. “Coloro che sono sempre stati ostracizzati e censurati dal servizio pubblico non chiederanno mai la censura a nessuno”, ha scritto. “Nemmeno da chi pensa che la sua propaganda contro il governo debba essere pagata con soldi pubblici”.

Il 25 aprile ha una risonanza particolare per molti italiani, perché questa data segna l’insurrezione del 1945 che liberò diverse città del nord dal giogo dei nazisti e dei loro alleati fascisti, nonché la liberazione del resto del Paese da parte degli Alleati.

Nel suo monologo, Antonio Scurati, vincitore del prestigioso premio letterario Strega nel 2019, accusa Fratelli d’Italia di “cercare di riscrivere la Storia”, imputando i peggiori eccessi del regime fascista alla collaborazione con la Germania di Adolf Hitler.

“Viva l’Italia antifascista!”

Quando è entrata in carica nel 2022, la Meloni ha affermato davanti al Parlamento di non aver mai provato alcuna simpatia per regimi come il fascismo, che sotto il governo di Benito Mussolini governò l’Italia dal 1922 al 1943. Il suo partito è, tuttavia, l’erede del partito italiano Movimento Sociale (MSI), partito formato dai sostenitori di Mussolini nel dopoguerra, che utilizza il suo simbolo nel logo.

Domenica Scurati ha letto in pubblico a Napoli il suo monologo, accusando la Meloni di avergli dipinto un “bersaglio” sulla schiena attaccandolo personalmente. “Viva l’Italia antifascista!”, ha detto al termine del suo intervento.

La Rai, la cui guida è nominata dai politici, è da sempre oggetto di dibattito, ma l’arrivo al potere di Giorgia Meloni, a capo di una coalizione con la Lega sovranista di Matteo Salvini e i conservatori di Forza Italia, ha ulteriormente inasprito preoccupazioni. Pochi mesi dopo l’ascesa al potere della Meloni, il presidente della Rai Carlo Fuortes, nominato dal suo predecessore Mario Draghi, si è dimesso, citando un “conflitto politico” sul suo ruolo.

“Il clima in Rai è malsano”

Il governo ha nominato al suo posto Roberto Sergio, che ha poi subito annunciato l’intenzione di imporre in onda “una nuova narrazione”. All’inizio di aprile, la Federazione europea dei giornalisti ha espresso preoccupazione per una modifica della regola che garantisce tempo di trasmissione illimitato ai ministri sulla RAI quando discutono di affari di governo durante la campagna elettorale europea.

Interrogato dall’AFP, un giornalista della Rai ha confidato, sotto anonimato: “Il clima è malsano. I leader suggeriscono di invitare alcune persone o di cambiare i programmi.

Questo fine settimana il sindacato dei giornalisti Rai, USIGRai, ha accusato la direzione di voler “mettere a tacere” Antonio Scurati e di attuare “un sistema soffocante che danneggia la Rai, i suoi dipendenti e tutti i cittadini”.

Il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, ha risposto lunedì ritenendo “infondate” le accuse di censura e ha annunciato l’apertura di un’indagine interna sulle circostanze di questa vicenda.

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